La Buffa/III. Istantanee della Buffa/Il soldato Sartorello
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IL SOLDATO SARTORELLO
Stavamo vicino a Calvene,
e tanto per riposare,
facevo correr la truppa
in mezzo al sole d'agosto.
Ad un tratto esce dai ranghi
il soldato Sartorello e mi dice:
«Songo stanco!»
davanti la compagnia:
«Mandami al Tribunale!»
Il soldato Sartorello
del distretto di Avellino,
della classe '89,
ha i baffi lunghi, brunastri:
ne mostra quasi quaranta.
Chiamai un caporale:
«Monta te la guardia
davanti questo soldato
che rifiuta l'obbedienza!»
Finita l'istruzione,
ho chiamato Sartorello,
lo accarezzai con la mano;
gli dissi:
«Anch'io sono stanco,
che vuoi che faccia mai?
lo so, sarebbe davvero
ora di finirla!»
e aggiunsi: «Sartorello,
se trovo un posticino
te lo darò, ma intanto
ritorna in compagnia!»
Lo accarezzai di nuovo,
gli detti due caramelle,
che avevo nella saccoccia,
ed una sigaretta.
E allora Sartorello
mi guardò meravigliato:
«Saccio signor tenende,
cche site 'nu bravo guaglione!
Che vulite... in Libia,... in Cire-
[naìca,...
sul Carso... e mo'... in Trentino...
so' cchiù 'e cient' mesi
cche faccio o' surdate...
Tenevo 'ntenzioncella
de m' accasà... ma... mo'…
salutammo... signor tenende...»
E prese le caramelle,
inforcò la sigaretta
dietro l'orecchio destro,
e.. se ne andò sorridendo,
malinconicamente.