L'imagin tua, che 'n dono or mi concede
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Dipingimi il sembiante | Togli il rigor del gelo e de l'arsura | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Le pitture e le sculture/I ritratti
xxix
pel dono che gli fece del suo ritratto.
L’imagin tua, che ’n dono or mi concede,
Claudio, affetto cortese, è quella istessa
che nel centro del core io porto impressa
e che de’ miei pensieri in cima siede.
E ben fa di quel volto aperta fede,
ch’è di vera virtú sembianza espressa;
ma la vivacitá non scorgo in essa,
che nel tuo ingegno e nel tuo stil si vede.
Quel ch’empie il mondo terminar non vale
breve confin, né pareggiar saprei
a l’eterno diamante il vetro frale.
Raggi in te sol vegg’io, sol ombre in lei:
ella non spira spirito vitale,
tu dell’anima mia l’anima sei.