Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura L'essempio Intestazione 23 aprile 2025 75% Da definire

Li sparaggni Lo scummunicato
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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L’ESSEMPIO.

     Conzideranno[1] come so’ accidiosi[2]
Sti pretacci maliggni e ttraditori:
Esaminanno[3] quanto so’ rrabbiosi,
Jotti,[4] avari, superbi, e ffott.....;

     Ripijji un po’ de fiato, t’arincori,
T’addormi ppiù ttranquillo e tt’ariposi:
Perché li loro vizzi[5] più ppeggiori
Serveno a illuminà lli scrupolosi.

     È er Crero[6] che cc’impara[7] a ffà ll’istesso,
Er Crero, ch’ha scordato er gran proscetto
D’amà er prossimo suo com’e ssestesso.

     Mentre li preti offènneno[8] er decoro
E la lègge de Ddio j’è mmorta in petto,
Chi vvorà rrispettà lla lègge lòro?

30 aprile 1834.

Note

  1. Considerando.
  2. Sono.
  3. Esaminando.
  4. Ghiotti.
  5. Vizi.
  6. Il Clero.
  7. Impara, per “insegna.„
  8. Offendono.