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IV. Si lagna con le rose della morte del figlio Lucio

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IV. Si lagna con le rose della morte del figlio Lucio
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IV

SI LAGNA CON LE ROSE DELLA MORTE

DEL FIGLIO LUCIO


Perché, o rose, perché languide il capo
piegate e i molli petali
e la gloria del verde anche perdete?
A voi l’aria non nuoce,

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né dell’aria il calore:5
di rugiada v’irrorano le notti,
v’accarezzano l’aure,
vi riscalda il tepor di primavera.
Perché, dunque, perché
languide e stanche ripiegate il capo?10
Perché caddero i petali e le foglie?
Piangete forse Lucio
contadinello che con rastri d’oro
coltivava le aiuole
e vi potava con argentee falci?15
Ed io che far dovrei
misero vecchio ed infelice padre?
Che far dovresti tu
misero padre e piú infelice vecchio?
Che farà il vecchio e il padre infelicissimo?20
Meco piangete, o miseri giardini,
voi maggiorane e gigli,
piangano i mirti il lor colono amato:
geman dei lauri le perpetue fronde
arse e i languenti rami.25
Chi voi, miseri arbusti,
e voi, erbette, annafferà? Dal gelo,
chi e dall’estivo sole
vi guarderà con amorosa mano?
Dalle bestie nocive e da procelle30
chi con sacro scongiuro
vi salverà? Poveri arbusti e povere
erbette del giardino, è morto il vostro
contadinello e squallide
resterete, la bella35
gloria dei fior perduta.
Ed anche tu, vecchio infelice e stanco
sei come ceppo antico
in seminato campo
da lento fuoco consumato ed arso,40

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che senza fiamma e senza luce e senza
splendore, fumigando
a poco a poco cenere si fa.