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128 | l’amor coniugale |
a lamentarmi della rea fortuna.
Vecchio infelice in infelice età!
E tu, se il nonno perderai, sostegno
unico tuo, Tranquilla,25
qual maggiorana diverrai novella
che del succo vital priva e di luce
a poco a poco illanguidisce e muore.
III
ALLA NIPOTINA TRANQUILLA
O bimba inconscia della tua sventura,
perché ridi, o Tranquilla?
perché m’inviti co’ tuoi giochi al riso?
Sulla tomba del padre, ahimé, tu scherzi!
Triste cosa è il pensiero:5
ma se la vita è lutto ed è miseria,
ridi tu, bimba, almeno.
Ruba lo stame alla materna parca
ed adopralo tutto, alla tristezza
togli l’istante e un raggio,10
se pur breve, le tenebre disperda.
Notte è ciò che rimane.
IV
SI LAGNA CON LE ROSE DELLA MORTE
DEL FIGLIO LUCIO
Perché, o rose, perché languide il capo
piegate e i molli petali
e la gloria del verde anche perdete?
A voi l’aria non nuoce,