L'acqua Ippocrenia
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Il cammin di mille navi | ► |
I
Che vuol lasciare i versi profani, e pensare
a’ sacri misterj.
L’acqua Ippocrenia,
E l’ombre Aonie,
Si mi sorpresero,
Che sol Calliope,
5E sol Melpomene
Soffriva udir.
Canti piacevoli,
Che il pregio d’Elena
Distrusse l’Asia,
10E che Penelope
Vale col tessere
Tanto a schernir.
L’arco d’Apolline
Ama percotere
15Segno di favole:
Ma che? le favole
Nulla non giovano
Al ben morir.
Ninfe Castalie
20Oggi accomiatomi;
Addio, restatevi:
Altre Pierie
Su per lo Libano
Prendo a seguir.
25Inclite Vergini,
Che non trastullano
Scherzando i popoli,
Ma l’alte glorie
Di Dio grandissimo
30Ci fan sentir:
Che dall’Etereo
Seggio ineffabile
Degnò descendere,
E carne fragile,
35Siccome gli uomini,
Volle vestir.
In sul Calvario
Non ebbe in odio
Tronco d’infamia:
40Tanta clemenzia
Di quelle viscere
Chi può capir?
Anima, pensaci,
Ne senza lagrime
45L’ore, che avanzano,
Non si vuol perderle;
Piangi, che il piangere
Fia tuo gioir.