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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro I - Bella è la donna mia se volge i neri
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Bella è la donna mia se volge i neri
Di soave languore occhi lucenti,
E, ricercando il vinto cor, le ardenti
4Vi rinforza d’amor voglie e pensieri.
Piú bella è la mia donna allor che alteri
Gli leva o gira nel conceder lenti,
E, minacciando pur, chiede ch’io tenti
8La dolce guerra e la vittoria speri.
Cosa di cielo è la mia donna allora
Che il roseo collo piega e il vago riso
11A i baci porge e quei d’ambrosia irrora.
Oh, che d’ogni mortal cura diviso,
Sopra quel sen, tra quelli amplessi io mora!
14Né v’invidio, o beati, il paradiso.