Istorie fiorentine/Libro quinto/Capitolo 12

Libro quinto

Capitolo 12

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Lo esercito de’ Fiorentini, in quel mezzo, non perdeva tempo, e dopo moltissimi danni fatti per il paese, prese a patti Monte Carlo; dopo lo acquisto del quale si andò a campo a Nozano: acciò che i Lucchesi, stretti da ogni parte, non potessero sperare aiuti e, per fame constretti, si arrendessero. Era il castello assai forte e ripieno di guardia, in modo che la espugnazione di quello non fu come le altre facile. I Lucchesi, come era ragionevole, vedendosi strignere, ricorsono al Duca, e a quello con ogni termine e dolce e aspro si raccomandorono; e ora nel parlare mostravano i meriti loro, ora le offese de’ Fiorentini; e quanto animo si darebbe agli altri amici suoi difendendogli, e quanto terrore lasciandogli indifesi, e se e’ perdevono, con la libertà, la vita, egli perdeva, con gli amici, l’onore, e la fede con tutti quelli che mai per suo amore si avessero ad alcuno pericolo a sottomettere, aggiugnendo alle parole le lagrime, acciò che, se l’obligo non lo moveva, lo movesse la compassione. Tanto che il Duca, avendo aggiunto all’odio antico de’ Fiorentini l’obligo fresco de’ Lucchesi, e sopra tutto desideroso che i Fiorentini non crescessino in tanto acquisto, deliberò mandare grossa gente in Toscana, o assaltare con tanta furia e Viniziani, che i Fiorentini fussino necessitati lasciare le imprese loro per soccorrere quelli.