Ircana in Ispaan/L'autore a chi legge

L'autore a chi legge

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Lettera di dedica Personaggi

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L’AUTORE

A CHI LEGGE.1

E
CCOTI finalmente, Lettor carissimo, quella Commedia comunemente chiamata la Terza Ircana, in grazia delle altre due che precedono 2. Sono ormai tre anni, che si è sospeso il corso delle mie stampe, ed ora sono ammassati più Tomi3 che, a Dio piacendo, usciranno metodicamente un dopo l’altro alla luce. Gran parte vi ebbe in questa remora la malattia lunghissima, ed indi la morte dell’onorato Editore Francesco Pitteri, che Dio Signore nella sua eterna Beatitudine pietosamente comprenda. Merita il di lui bellissimo cuore, e la illibatezza de’ suoi costumi, che rimanga di Lui onorevole memoria al mondo, per consolazione de’ suoi Amici, e per esempio de’ buoni. Egli ha sudato mai sempre per il decoroso stato di sua Famiglia, unica sollecitudine delle sue cure, e delle sue incessanti fatiche. Non lasciò non pertanto d’interessarsi con vero amore per gli Amici suoi, ed io fra gli altri prove ho avuto costanti e vere della sua perfetta Amicizia, onestà e politezza. Abilissimo egli era nell’arte Libraja, e quantunque a fondo non instruito nell’arti e nelle scienze, sapea distinguere il buono, e conosceva dei libri qualcosa più del frontispizio e dei prezzi. Le protezioni, le aderenze, le Amicizie ch’egli ha goduto in vita, onorano la sua Memoria, e quanto fu egli amato e stimato vivendo, altrettanto fu compianta universalmente la di Lui Morte. Vive tuttavia il di Lui nome non solo nel cuore e nella bocca de’ suoi [p. 416 modifica]benevoli, ma nel negozio medesimo ch’ei dirigeva, continuandosi la Ditta4, o sia Ragione medesima, e continueranno con questa anche le opere mie ad uscire dai torchi.

Nulla dirò, Lettore carissimo, di questa Commedia, che or ti presento. Ho detto di Lei bastantemente nel produr la seconda 5. La fortuna ch’ella ebbe sopra le Scene, mi dà coraggio a sperarla gradita ancor nelle Stampe. Pregoti solamente volere un’altra volta considerare, quanto sia malagevole impegno sullo stesso Argomento, e cogli stessi caratteri principali condur tre azioni, diverse; e prega il Signore per me, che m’avvalori la fantasia ormai stanca, ma pregalo di cuore, e non rìdere, che or non è tempo 6.


Note

  1. Questa prefazione uscì in testa all’Ircana In Ispaan nel t. VI (1760) dell’ed. Pitteri di Venezia.
  2. Nell’ed. Pasquali fu tralasciato, da questo punto, l’intero capoverso, fino alle parole: Nulla dirò ecc.
  3. Allude il Goldoni all’ed. Pitteri, della quale i primi cinque tomi erano asciti fra la primavera del 1757 e l’autunno del ’58.
  4. Nel testoo: Dita.
  5. Vedasi pag. 329 del presente volume.
  6. Si notino queste parole.