Io porto, ahimè, trafitto il manco lato
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
III
Io porto, ahimè, trafitto il manco lato
D’un dardo il più crudel ch’avesse Amore
Poichè nulla scoprìa d’aspro rigore,
Ma di cara dolcezza era temprato.
5Dolce mi giunse, e dolce ha il sen piagato,
Ma quanto dolce più, più crudo al core:
Mentre fra duolo e speme, i giorni e l’ore
Traggo, or misera, or lieta in dubbio stato.
Fora meglio, per me, se con fierezza
10Tutt’impiombava Amor gli strali, ond’io
Per aspra ardessi e rigida bellezza:
Chè così col destino acerbo e rio
Or non avrei più guerra, e sua durezza
Avrei vinta col fin viver mio.