Io non so come a questa età condotte
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XXII
Io non so come a questa età condotte
Reggan quest’ossa ancor carne e figura,
Che a così acerba estremità ridotte
Furon dall’ostinata mia sventura.
5Qual’empio Pellegrin, che in buia notte
Tolto a’ perigli della strada oscura,
Le sante leggi d’amicizia rotte,
Oro ed argento al buon Ospite fura:
Tal l’altrui rea nequizia e il fier livore
10Mi si fe’ incontro d’amistà col manto,
Che la maschera poi tolse al furor.
Sicchè talor su la mia sorte ho pianto,
Ma pur sovente empiendol di rossore
Passai superba al mio nemico accanto.