Le mie fanciulle gridano a vivanda

Rustico Filippi

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Le mie fanciulle gridano a vivanda Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Chi messere Ugolin biasma o riprende Io fo ben boto a Dio: se Ghigo fosse
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XVII

Ma delle promesse di quel messere non può campare la famiglia del poeta.

Le mie fanciulle gridano a vivanda,
e non finaro sera né mattino;
e stanno tutte spesso in far domanda:
4— Or non è vivo messere Ugolino? —
Però ciascuna a voi si raccomanda;
ed in ischiera v’è Lippo e Cantino,
che non temon che lor botte si spanda,
8ché, s’han del pane, il pozzo è lor vicino.
Ond’io vi priego ancor, ché la speranza
daria per men di due fiorili lo staio;
11ma le ’mpromesse attendo ad abbondanza.
Clra me penna non vai né calamaio,
né me’ venir né far far ricordanza,
14néd esser ricco piú, che Min di Ciaio.