Il nome di Maria

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La risurrezione Il Natale


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IL NOME DI MARIA


Tacita un giorno a non so qual pendice1
Salia d’un fabbro nazaren la sposa;
Salia non vista alla magion felice
D’una pregnante annosa;

E detto salve a lei, che in reverenti 5
Accoglienze onorò l’inaspettata,
Dio lodando, esclamò: Tutte le genti2
Mi chiameran beata.

Deh! con che scherno udito avria i lontani
Presagi allor l’età superba! Oh tardo 10
Nostro consiglio! oh degl’intenti umani
Antiveder bugiardo!

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Noi testimoni che alla tua parola
Ubbidiente l’avvenir rispose,
Noi serbati all’amor, nati alla scola 15
Delle celesti cose,

Noi sappiamo, o Maria, ch’Ei solo attenne
L’alta promessa che da Te s’udìa,
Ei che in cor la ti pose: a noi solenne
È il nome tuo, Maria. 20

A noi Madre di Dio quel nome sona:
Salve beata! che s’agguagli ad esso
Qual fu mai nome di mortal persona,
O che gli vegna appresso?

Salve beata! in quale età scortese 25
Quel sì caro a ridir nome si tacque?
In qual dal padre il figlio non l’apprese?
Quai monti mai, quali acque

Non l’udiro invocar? La terra antica
Non porta sola i templi tuoi, ma quella 30
Che il Genovese divinò, nutrica
I tuoi cultori anch’ella.

In che lande selvagge, oltre quai mari
Di sì barbaro nome fior si coglie,
Che non conosca de’ tuoi miti altari 35
Le benedette soglie?

O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
Che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d’un popol superbo esser si vanta
In tua gentil tutela. 40

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Te, quando sorge, e quando cade il die,
E quando il sole a mezzo corso il parte,
Saluta il bronzo che le turbe pie
Invita ad onorarte.

Nelle paure della veglia bruna, 45
Te noma il fanciulletto; a Te, tremante,
Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
Ricorre il navigante.

La femminetta nel tuo sen regale
La sua spregiata lacrima depone, 50
E a Te beata, della sua immortale
Alma gli affanni espone;

A Te che i preghi ascolti e le querele,
Non come suole il mondo, nè degl’imi
E de’ grandi il dolor col suo crudele 55
Discernimento estimi.

Tu pur, beata, un dì provasti il pianto;
Nè il dì verrà che d’oblianza il copra;
Anco ogni giorno se ne parla; e tanto
Secol vi corse sopra. 60

Anco ogni giorno se ne parla e plora
In mille parti; d’ogni tuo contento
Teco la terra si rallegra ancora,
Come di fresco evento.

Tanto d’ogni laudato esser la prima 65
Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea;
Tanto piacque al Signor di porre in cima
Questa fanciulla ebrea.

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O prole d’Israello, o nell’estremo
Caduta, o da sì lunga ira contrita, 70
Non è Costei, che in onor tanto avemo,
Di vostra fede uscita?

Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei
Era il pensier de’ vostri antiqui vati,
Quando annunziaro i verginal trofei3 75
Sopra l’inferno alzati.

Deh! a Lei volgete finalmente i preghi,
Ch’Ella vi salvi, Ella che salva i suoi;
E non sia gente nè tribù che neghi
Lieta cantar con noi: 80

Salve, o degnata del secondo nome,
O Rosa, o Stella ai periglianti scampo;
Inclita come il sol, terribil come4
Oste schierata in campo.

Note

  1. [p. 691 modifica]Exurgens autem Maria in diebus illis abiit in montana.... Et intravit in domum Zachariæ, et salutavit Elisabeth. Luc. I, 39, 40.
  2. [p. 691 modifica]Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes. Luc. I, 4.
  3. [p. 691 modifica]Ecce virgo concipiet, et pariet Filium. Is, VII, 14. = Ipsa conteret caput tuum. Gen. III, 15.
  4. [p. 691 modifica]Electa ut sol, terribilia ut castrorum acies ordinata. Cantic. VI, 9.