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682 il nome di maria


Te, quando sorge, e quando cade il die,
E quando il sole a mezzo corso il parte,
Saluta il bronzo che le turbe pie
Invita ad onorarte.

Nelle paure della veglia bruna, 45
Te noma il fanciulletto; a Te, tremante,
Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
Ricorre il navigante.

La femminetta nel tuo sen regale
La sua spregiata lacrima depone, 50
E a Te beata, della sua immortale
Alma gli affanni espone;

A Te che i preghi ascolti e le querele,
Non come suole il mondo, nè degl’imi
E de’ grandi il dolor col suo crudele 55
Discernimento estimi.

Tu pur, beata, un dì provasti il pianto;
Nè il dì verrà che d’oblianza il copra;
Anco ogni giorno se ne parla; e tanto
Secol vi corse sopra. 60

Anco ogni giorno se ne parla e plora
In mille parti; d’ogni tuo contento
Teco la terra si rallegra ancora,
Come di fresco evento.

Tanto d’ogni laudato esser la prima 65
Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea;
Tanto piacque al Signor di porre in cima
Questa fanciulla ebrea.