Infelice scultor, deh! che mi vale

Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura IX. Il sepolcro della figliuola dello scultore Intestazione 2 luglio 2023 100% Da definire

Da le labra faconde Perché tenti impedire


[p. 271 modifica]

ix

il sepolcro della figliuola

scolpito dal padre.

     Infelice scultor, deh! che mi vale
lo studio infausto, il tragico disegno,
s’alfin, con sudor tanto e tanto ingegno,
altro non imparai che ’l proprio male?
     Questo martel, questo scarpel fatale,
che giá mercava al viver tuo sostegno,
conviene, o cara figlia, o caro pegno,
ch’or intagli il sepolcro al tuo mortale.
     Ahi marmi, ahi ferri, ed ahi sovra natura
crudo mio cor, cruda mia mano e molto
piú che ferr’aspro e piú che marmo dura!
     Ma lor felici e me, se non m’è tolto
d’esser almeno in questa tomba oscura,
ch’oggi fabrico a te, teco sepolta!