Da le labra faconde
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Pur torno a riveder l'Alpi canute | Infelice scultor, deh! che mi vale | ► |

viii
testa di demostene in una fontana
Da le labra faconde,
vivo, versai con rapido tesoro
torrenti di fin oro; or verso, spento,
vene di vivo argento:
quei nutrivano i cori,
queste irrigano i fiori.
È ben ver che il sussurro di quest’onde
al sonno alletta, e ’l mormorio di quelle
gl’intelletti rapia sovra le stelle.