Il rapimento d'Elena e altre opere/Vita di Coluto
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Colluto, Gorgia, Isocrate, Teocrito - Il rapimento d'Elena e altre opere (1758)
Traduzione dal greco di Angelo Teodoro Villa (1758)
Traduzione dal greco di Angelo Teodoro Villa (1758)
Vita di Coluto
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VITA DI COLUTO.
C
Oluto di Licopoli Tebano Versificatore nacque, secondo Svida1, sotto Anastasio chiamato il Brachino, che dopo Zenone regnò in Costantinopoli, appo cui regnò Giustino il Trace: e dopo di esso il divino Giustiniano, il quale liberò l’Italia dalla servitù de’ Goti per mezzo di Belisario, essendo quegli di lui parente2. Mille anni sono, e qualche poco di più. Costui scrisse le cose di Calidonia in versi in sei libri, e gli Encomj, e le cose Persiane. A costui s’attribuisce anche il presente Poema del RAPIMENTO D’ELENA, nella Puglia volgare e noto: dove anche la Poesia dell’Omerico Quinto3 primieramente fu ritrovata nel Tempio di San Niccolò di Casoli fuori d’Otranto. Il divino Bessarione Niceno Cardinale Toscolano4 ricuperatore comunicollo a quei, che lo volevano: e questo (Poema) già stato nascosto, ora sarà comune.
ARGOMENTO DEL PRESENTE POEMA.
D
I più bisogna sapere anche questo: l’adunanza degli Dii nelle nozze di Peleo e Tetide, e la confusione messa dalla Discordia, e l’operato intorno al pomo: e come Giove mandò Mercurio a Paride, perchè giudicasse le tre Dee, e alla più bella desse il pomo. E molte cose essendosi dette, Paride diede a Venere il pomo a cagione della promessa di prender Elena. E ciò fu fatto. Poichè navigando egli in Grecia a Sparta, e prendendola riportò a Troja la mala origine di tutte le funeste cose.
- ↑ Così Svida: Κόλουθος λυκοπολίτης Θηβαίος ἐποποιός, γεγονώς ἐπί τῶν χρόνων Αναστασίου τοῦ βασιλέως, ἔγραψε καλυδωνικὰ ἐν βιβλίοις ς’. καὶ ἐγκώμια δι’ ἐπῶν, καὶ περσικά. Cioè: Coluto di Licopoli Tebano Versificatore nato ne’ tempi d’Anastasio Imperatore, scrisse le cose di Calidonia in sei libri, e gli Encomj in versi, e le cose Persiane.
- ↑ ἀνεψιός significa Cugino, e Figliuol di Fratello, o di Sorella. Procopio in tutta la sua Opera, e segnatamente parlando di Giustiniano l’usurpa sempre nel significato di Figlio del Fratello come osserva il Du-Cange histor. Byzantin., il quale al nostro proposito così dice cap. 8 famil. Justin. n. 3. Perperam scribit Aimoinus lib. 2. Hist. cap. 5. Justiniani uxorem Antoniam appellatam, sororemque fuisse Antoninae, uxoris Belisarii. Ma, qual altra parentela tra Giustiniano, e Belisario passasse, non ho potuto fissare.
- ↑ Quinto Smirneo, o sia Calabro da Costantino Lascari chiamato Ὁμηρικότατος, Omericissimo.
- ↑ Vedine le notizie alla pag. LXI.