Il milione (Laterza,1912)/LXXIII
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LXXIII (LXXXVII)
Della festa della nativitá del Gran Cane.
Sappiate che tutti gli tarteri fanno festa di loro nativitade. Il Gran Cane nacque a di ventotto di settembre [in lunedi]; e ogni uomo in quel di fae la maggiore festa ch’egli faccia per neuna altra cosa, salvo quella ch’egli fa per lo capo dell’anno1 com’io v’ho contato. Ora lo Gran Cane lo giorno della sua nativitade si veste di drappi d’oro battuto, e con lui si vestono dodicimila baroni e cavalieri, e tutti d’un colore e d’una foggia; ma non sono sí cari. E hanno gran cinture d’oro, e questo dona loro il Gran Cane. E sí vi dico che v’ha tale di queste vestimenta, che vagliono le pietre preziose e le perle, che sono sopra queste vestimenta, piú di diecimila bisanti d’oro; e di questi v’ha molti. E sappiate che il Gran Cane dona tredici volte l’anno ricche vestimenta a quegli dodicimila baroni, e vestegli tutti d’un colore con lui; e queste cose non potrebbe ben fare niuno altro signore ch’egli, nè mantenerlo.
- ↑ Mgb. com’io vi conterò.