CVII. Della provincia di Gangala (Bangala)

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CVII. Della provincia di Gangala (Bangala)
CVI CVIII
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VII (cxxvi)

Della provincia di Gangala (Bangala).

Gangala è una provincia verso mezzodí, che negli anni Domini mcclxxxx, che io Marco era nella corte del Gran Cane, ancora non l’avea conquistata; ma tuttavia v’era l’oste e sua gente per conquistarla. In questa provincia egli hanno re, e hanno loro linguaggio, e sono pessimi idoli; e sono a’ confini dell’India:1 qui v’hae molti erniosi. Li baroni di quella contrada hanno li buoi grandi come lionfanti2. Egli vivono di [p. 151 modifica] carne e di riso3, e fanno grnde mercatanzia, ch’egli hanno spigo e 4galiga e zizibe e zucchero e di molte altre care ispezie. Quivi vegnono i mercatanti, e quivi accattano dell’ispezie ch’io v’ho detto, e quivi ne truovano assai. E sappiate che gli mercatanti in questa provincia accattano5 assai ispezieria, poscia le portono a vendere per molte altre parti. Quivi non ha altro ch’io voglia contare; e perciò ci partiremo, e diremo di un’altra provincia verso levante e’ ha nome Caugigu.

  1. Pad. el n’è molti omeni castradi (Fr. maint escuiles), * li quali sono compradi dai mercadanti, li quali i menano a vender ai baroni per diverse provinzie: [ancora se ne vende schiavi in questa provinzia].
  2. Pad. * ma non sono cussi grosi.
  3. Pad. * e de late: áne banbaxio asai.
  4. Berl. Pad. galanga, zenzero.
  5. Berl. molti castroni e schiavi.