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fatte, e ov’elle erano, e se voleva che le disfacessono e mandassongli l’oro e l’ariento. E lo Gran Cane, udendo che quello re l’avea fatte fare per la sua anima e per ricordanza di lui, mandò comandando che non fossono guaste, anzi vi stessono per cului che l’avea fatte fare, cioè il re che fu di quella terra. E di cioè non fue maraviglia, perciò che niuno tartero non tocca cosa di niuno uomo morto. Egli hanno leonfanti assai e buoi salvatichi grandi e belli, e di tutte bestie in grande abbondanza. Ora abbiamo detto di questa provincia, e dirovvi d’un’altra e’ ha nome Gangala.
VII (cxxvi)
Della provincia di Gangala (Bangala).
Gangala è una provincia verso mezzodí, che negli anni Domini mcclxxxx, che io Marco era nella corte del Gran Cane, ancora non l’avea conquistata; ma tuttavia v’era l’oste e sua gente per conquistarla. In questa provincia egli hanno re, e hanno loro linguaggio, e sono pessimi idoli; e sono a’ confini dell’India:1 qui v’hae molti erniosi. Li baroni di quella contrada hanno li buoi grandi come lionfanti2. Egli vivono di