Il marito amante della moglie/Atto secondo/Scena quinta

Atto secondo

Scena quinta

../Scena quarta ../Scena sesta IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

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Gino solo.


Gino
Ho detto troppo, o troppo poco. Quanta fierezza!
Vivete: abbiate l'anima sospettosa ed avvezza
Al male: meditate gli accorti esperimenti:
Fidate nelle vostre forze: siate prudenti
Come un vecchio: stimatevi calmi, freddi, impettiti
Per la vostra ridicola dignità di mariti:
Ditevi che la vita vi ha logorato il cuore...
Che non credete a nulla tranne a un cencio d'onore...
Che siete come l'albero che il pigro inverno assale
E a cui cadder le foglie sotto il vento autunnale...
Ma se un'esile voce di donna al cor vi arriva,
Se vi passa nell'anima il soffio di una viva
Parola e ci sentite fremere la severa
Eco di un vero affetto e di un'angoscia vera,
Vi s'infrange il proposito viril come un trastullo,
E ritornate credulo e tornate fanciullo,
E il vostro essere intero dal gran Dio posseduto
Vibra come le armoniche cavità del liuto.
Il ramo senza foglie piega al vento autunnale,
E sotto il morto involucro il vivo succhio è tale
Che dell'urto ne tremano fin le radici estreme.
Va, uomo esperto, investiga, assottigliati insieme
L'ingegno e la parola, tendi l'amo, e sia lento
Il filo e ghiotta l'esca al bel pesce d'argento...
Il bel pesce d'argento, ingenuo, si trastulla
Adocchia, accosta, abbocca, morde, è colto, su... nulla!
Un guizzo, ed è sparito... ma per magia d'amore
L'altro capo del filo ti s'è impigliato al core,
E te lo strappa, e dietro all'accorto fuggente
Il tuo core che sanguina saltella allegramente!...
Com'è bella! Che voce dolce! Che anima nuova!
Com'è donna e fanciulla a un tempo! Come trova
Semplicemente il retto cammin del core, e quanto
Il suo schietto sorriso è fratello del pianto!
Mi ha detto che tornassi... dunque perchè fuggire?
Perchè dirmi — ritorni — se le spiacque il mio ardire?
Lo svelarmi il secreto dell'anima pudica,
Per un'amante è poco, è assai per un'amica,
E poichè non va tanto per la sottile il core,
Colle donne amicizia val tre quarti d'amore.
Se il desìo non m'illude con erroneo sembiante,
Il marito è vicino, dacchè spunta l'amante.
Il marito... il marito... Non mi sa suo marito...
Per lei sono un estraneo, locchè non le ha impedito...
Vale a dire, che se un altro le parlasse il linguaggio
Ch'io le parlai, non solo non le farebbe oltraggio,
Ma ne avrebbe le stesse grazie e lo stesso invito...
Ed io mi lusingavo! Qui comincia il marito.
Chi si contenta gode, basta trovarlo il miele.
Mia moglie non può amarmi senz'essermi infedele:
Maledetta la logica. Se me le svelo prima,
Non s'innesta l'amore dove manca la stima,
Non può stimarmi... dunque... Se non mi manifesto,
Sull'albero d'amore morde qualunque innesto...
Ma quando la coscienza del dovere, la stessa
Sua dignità, il rispetto alla fede promessa...
Poichè ebbi la sua fede —, quando il marito assente
Non sia agli amor novelli ritegno sufficiente,
Chi il presente marito dagli oltraggi assicura?
Non avrei, vigilante al fianco, una paura
Continua? E questo amore, intinto di peccato,
Non potrebbe morire un dì com'era nato?
Ah dottore! Chi parla solo ha sempre ragione...
Ma l'amo come un pazzo, ecco la conclusione.