Il libro della bella donna/Appendice

Appendice

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Libro terzo
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APPENDICE

Alla illustrissima ed onoratissima signora

la signora Lucrezia Gonzaga Manfrona

GIROLAMO RUSCELLI

Messer Federico Luigini, autore di questo bellissimo libro che io mando a Vostra Signoria illustrissima, avendo nella mente la idea d’una bellissima donna e tutta perfettissima di corpo e d’animo, e disegnando di farne parte ad alcuni cari ed onoratissimi amici suoi, introduce quei medesimi in questi ragionamenti, ed allega alle volte l’essempio d’alcune gentildonne della lor patria, degne veramente, per giudicio di chi le conosce, d’essere allegate per essempio di sì bel ritratto dalle lingue di cosí nobili ed onorati signori, e celebrate dalla penna di cosí raro e dotto gentiluomo, come questi sono. Ma, essendo questo giá detto libro capitato nelle mie mani per la cortesia e gentilezza vera dell’autore, e per la strettissima fratellanza che è tra noi tenendolo io come cosa mia propria, ed assicurandomi come di cosa mia propria di poterne disporre, non solamente l’ho conceduto a ciascun amico, che l’ha voluto, per leggerlo o per trascriverlo, ma ancora, a consegli di molte persone dotte e giudiciose, mi sono risoluto di non tenere il mondo privo di cosí bel frutto. Di che mi rendo certo che mi doveranno tener non poca obligazione tutte le donne e gli uomini di gentil animo. E, sì come egli, spiegandolo sotto nome di sogno agli amici particolari, additò l’essempio di quelle donne che sono conosciute e degnamente riverite in quella nobilissima provincia, cosí, spiegandolo io ad un mondo tutto, mi si conveniva allegar l’essempio di persona conosciuta per fama e degnamente riverita ed adorata da un mondo tutto. Onde, col voltar il merito di quest’ufficio, [p. 308 modifica] che fo a beneficio del mondo, all’onoratissimo nome di Vostra Signoria illustrissima, farò conoscere a ciascuno, che quelle perfezzioni di corpo e d’animo che l’autore divisa per intera bellezza d’una donna, non sono né sognate da lui, né agognate dal mondo, poiché in Vostra Signoria illustrissima si veggon tutte. Sará ufficio suo di riceverlo con quella bellezza d’animo, con la quale non io ora, né questo libro, ma ogni operazione di tutta la vita di lei l’ha descritta nei cuori di tutti quei che per presenza o per fama la conoscono; ché con questo vengo ad aver compresi tutti coloro che stanno avvertiti e diligenti d’aver contezza delle cose rarissime delle quali il grandissimo Iddio è in ogni tempo servito d’arrichire il mondo.

Di Venezia, il dì iiii di genaro m.d.liiii.