Il libro dell'arte/Capitolo XL
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Capitolo XXXIX | Capitolo XLI | ► |
Capitolo XL.
Della natura del rosso il quale vien chiamato cinabro; e come si dee triarlo.
Rosso è un colore che si chiama cinabro: e questo colore si fa per archimia, lavorato per lambicco; del quale, perchè sarebbe troppo lungo a porre nel mio dire ogni modo e ricetta, lascio stare. La ragione? perchè, se ti vorrai affaticare, ne troverrai assai ricette, e spezialmente pigliando amistà di frati. Ma io ti consiglio, perchè non perda tempo nelle molte svariazioni di pratiche, pigli pur di quel che truovi da’ speziali per lo tuo denaro: e voglio insegnare a comperallo, e cognoscere il buon cinabro. Compera sempre cinabro intero, e non pesto nè macinato. La ragione? chè le più volte si froda o con minio, o con matton pesto. Guarda la pezza intera del cinabro; e dove è in maggiore altezza il tiglio, più disteso e dilicato, questo è il migliore. Allora questo metti in su la pria detta di sopra, macinandolo con acqua chiara, quanto più puoi; che se il macinassi ogni dì persino a venti anni, sempre sarebbe migliore e più perfetto. Questo colore richiede più tempere, secondo i luoghi dove l’hai ad operare, che più innanzi ne tratteremo, ed avviserotti dove è più suo luogo. Ma tieni a mente, che la natura sua non è di vedere aria, ma più sostiene in tavola che in muro; perocchè per lunghezza di tempo, stando all’aria, vien nero quando è lavorato e messo in muro.