Il libro dell'arte/Capitolo CXXXVIII
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Capitolo CXXXVIII.
Ora ti mostrerò il modo di brunire, e per che verso, spezialmente un piano.
Togli la tua ancona, o quel che sia mettudo di oro. Dispianala in su due trespidi, o in su panca. Togli la tua prieta da brunire, e fregatela al petto, o dove hai miglior panni che non sieno unti. Riscaldala bene: poi tasta l’oro, se vuole essere ancora brunito; vallo palpone tastandolo sempre con dubbio. Se senti alla prieta niente di polvere, o che sgrigioli di niente, sì come farebbe la polvere fra’ denti, togli una codola di vaio, e con leggiera mano spazza sopra l’oro. E così a poco a poco va’ brunendo un piano prima per un verso, poi con la prieta, menandola ben piana, per altro verso. E se alcuna volta, per lo fregare della pietra, t’avvedessi l’oro non essere gualivo come uno specchio; allora togli dell’oro, e mettivene su a pezzo o mezzo pezzo, insieme alitando prima col fiato; e di subito colla prieta a brunillo. E se t’avvenisse caso, che pure il piano dell’oro isdegnasse, che non venisse bene a tuo modo; ancora per quel modo ve ne rimetti. E se potesse comportare la spesa, sarebbe perfetta cosa, e per tuo onore, a quel modo rimettere tutto ’l campo. Quando vedrai che sia ben brunito, allora l’oro viene squasi bruno per la sua chiarezza.