Il libro dell'arte/Capitolo CXL

Capitolo CXL

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Capitolo CXL.

Come dèi principalmente volgere le diademe, e granare in su l’oro, e ritagliare i contorni delle figure.


Quando hai brunito e compiuto di mettere la tua ancona, a te conviene principalmente torre il sesto: voltare le tue corone o ver diademe: granarle, cogliere alcuni fregi: granarle con istampe minute che brillino come panico; adornare d’altre stampe, e granare se vi è fogliami. Di questo di bisogno è che ne vegga alcuna pratica. Quando hai così ritrovate le diademe e i fregi, togli in uno vasellino un poca di biacca ben triata con un poca di colla temperata; e con pennello picciolo di vaio va’ coprendo e ritagliando le figure del campo, sì come vedrai quelli segnolini che grattasti colla [p. 93 modifica]agugella, innanzi che mettessi di bolo. Ancora, se vuoi fare senza ritagliare con biacca e pennello, togli i tuo’ ferretti, e radi tutto l’oro ch’è di avanzo, o che va sopra la figura: ed è migliore lavoro.1 Questo granare che io ti dico, è de’ belli membri che abbiamo: e puossi granare a disteso, come ti ho detto; e puossi granare a rilievo; che con sentimento di fantasia e di mano leggiera tu puoi in un campo d’oro fare fogliami e fare angioletti e altre figure che traspaiano nell’oro; cioè nelle pieghe e nelli scuri non granare niente; ne’ mezzi un poco, ne’ rilievi assai; perchè il granare, tanto viene a dire, chiareggiare l’oro; perchè per se medesimo è scuro dove è brunito. Ma prima che grani una figura o fogliame, disegna in sul campo dell’oro quello che tu vuoi fare, con stile d’argento o ver d’ottone.

Note

  1. Questo che segue, fino al termine del capitolo, è aggiunto dal codice Riccardiano. L’edizione romana e il cod. Laurenziano non l’hanno.