Il giornalino di Gian Burrasca/9 dicembre
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Sono alla diciannovesima minestra di capellini... ma continuo nelle mie vendette.
Loro non sanno immaginare che cosa possa diventare di cattivo un povero ragazzo obbligato a mangiare fin cinque e sei minestre al giorno, tutte di capellini, ma se n’accorgeranno.
Intanto stamani sono andato in cucina e ho messo un bel pizzicotto di pepe nel caffè... ed era un divertimento, dopo, il vedere come sputavano tutti quanti!
Oggi poi c’è stato in casa un viavai di gente, e da ultimo è venuto il garzone del pasticciere con una grande scatola di cartone e un sacchetto pieno che Caterina ha riposto subito nella credenza, chiudendola a chiave.
Io però, sapendo che la chiave della camera di Ada apre benissimo anche la credenza, ho colto il momento opportuno e ho voluto vedere che cosa ci fosse in quella scatola e in quel sacchetto.
Lo dico subito: la scatola era piena di altre piccole scatole tonde sulle quali era scritto con lettere dorate: Nozze Stoppani- Maralli.
È stata una rivelazione per me.
- Ah! - ho detto - c’è uno sposalizio in casa e non mi si dice nulla? Ah, c’è una festa in famiglia e il povero Giannino si tiene all’oscuro di tutto, condannato a mangiar minestre di capellini dalla mattina alla sera?
E aperto il sacchetto portato dal pasticciere, e il cui contenuto, dopo aver scoperto quello della scatola, non era più un mistero per me, mi son fatto una bella scorpacciata di confetti esclamando:
- No, cari miei! Deve festeggiare gli sposi anche Giannino, perché Giannino è proprio quello che ha fatto nascere lo sposalizio e sarebbe una vera ingratitudine il non fargli prender parte alla festa!