Il ghetto di Firenze/Il quadrato del ghetto
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IL QUADRATO DEL GHETTO
el cuore della vecchia Firenze, nella parte più antica per costruzione e più famosa per infiniti ricordi storici, sorgono gli edifizj che costituivano il Ghetto di Firenze.
Essi formano press’a poco un ampio rettangolo che corrisponde con uno dei suoi lati minori sulla piazza di Mercato Vecchio, l’antico Foro del Re del tempo dei Longobardi. La Via dell’Arcivescovado a levante, la Via de’Boni a settentrione, la Via de’ Naccaioli a ponente, isolano le case altissime e generalmente grandiose che costituiscono la parte esterna del fabbricato.
Dal lato di Via de’ Boni e di Via dell’Arcivescovado la fabbrica ha un aspetto quasi uniforme: è coronata in alto da un semplice cornicione, ha le finestre disposte sulla stessa linea, mentre dagli altri lati appaiono irregolari di forme e d’altezza le vecchie case, riunite poi in un’insieme, quando dovettero servire ad un solo scopo.
Pochissime tracce delle antiche e fortissime costruzioni che sorsero in tempi lontani in questa località, appariscono dal lato esterno, sotto il monotono rivestimento di calcina e di tinta giallognola.
Dei brani di muraglie formate di pietre squadrate disposte a filari, i pilastri o gli archi di qualche antica loggia, il portone e le finestre di un’antica torre, qualche stemma appena visibile, e basta.
Nessuno forse s’immaginerebbe che queste modeste costruzioni avessero nascosto o sostituito palagi stupendi che furono un giorno centri di potenza e di magnificenza, che avessero celati e fatti scomparire i ricordi parlanti di Firenze Romana.
Eppure, le fabbriche del Ghetto occupano in gran parte i palagi, le case, le torri sorte sulle rovine del Campidoglio fiorentino, distrutto dai barbari nelle loro invasioni.
Le prime memorie di questa località si perdono infatti in quel misterioso silenzio che avvolge il primo periodo della storia fiorentina e si può dire che ne’ tempi successivi, fino alla formazione del Ghetto, ogni periodo di storia, ogni episodio importante, ogni avvenimento politico, abbia dei ricordi in questa parte di Firenze nostra.
Ed è facile farsene un’idea, quando si pensi che quà ebber dimora non poche di quelle famiglie che nelle vicende infinite de’ tempi repubblicani, si ritrovarono ad aver parte importantissima.
È un fatto poi, che poche altre parti di Firenze hanno subito tante trasformazioni, tanti passaggi di condizione, hanno attraversato tanta varietà di avvenimenti e di usi, quanto il quartiere che sto per illustrare brevemente.
Fu prima compreso in molta parte entro il recinto del Campidoglio fiorentino; poi servì di residenza a famiglie della più antica e gloriosa nobiltà fiorentina, poi decadde in condizione umilissima, quindi fu ridotto a luogo di abitazione per gl’isdraeliti, per tornar poi in quella condizione più che umile, vergognosissima, in cui si era già trovato secoli addietro, quando venne abbandonato dalla maggior parte delle antiche famiglie padrone di palagi e di torri.
Ogni periodo, ogni fase, ogni trasformazione subita da questa località ha i suoi ricordi, i suoi episodi, le sue memorie gloriose e tristi che sarebbe opera troppo lunga e troppo complicata lo revocare, in una illustrazione semplice e ristretta come quella che io intendo di fare. Mi limiterò alle cose più importanti, alle memorie più singolari, ai ricordi più sicuri, senza ingolfarmi nel maremagno delle discussioni archeologiche e delle ricerche profonde e minuziose degli eruditi.
Certo è che molto rimane da studiare e da cercare fra le memorie degli archivi e fra le mura di questo quartiere, perchè se ne possa scrivere una storia precisa e provata da solide basi, che rimanga a ricordarci una storica parte di Firenze, destinata a scomparire per causa di pubblica comodità e di pubblica igiene; e se fo un voto vivo ed ardente, è che prima di demolire si studi, si esamini, si rilevi tuttociò che può servire a sparger nuova luce sulla storia e sulla topografia di Firenze antica.