Il corsaro/Canto II/XV
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XV
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XV.
Di Corrado la destra incatenata
Stringe, e sul core se la posa, inclina
La bella fronte, e tacita, e lïeve,
Come sogno d’amore, si dilegua.
Ed era quì costei?.... Solo è or Corrado?
Qual cadde, e splende su la sua catena
Candida gemma?.... Oh, la versata è questa
Su gli affanni de l’uom stilla preziosa!
Pura, fulgida stilla, al sacro fonte
De la Pietà, da man celeste attinta!
Cara, funesta lagrima, cui senno,
E valor non resiste, allor che irrora
Vago ciglio di donna! Invitto scudo,
Asta possente a un tempo, onde secura
Fa sua fralezza, e ogni poter conquide!
Uom, la fuggi! Vien manco a lei d’innanzi
Il forte, ed erra il saggio. Chi del mondo
Strappò lo scettro ad un eroe? Chi il trasse
A fuga vil?.... Di Cleopatra il pianto.
Oh, del molle Triumviro la colpa
Abbia mercè! ma quanti, ahi! di lasciva
Beltade al lagrimar piangono, e terra
Vedono, e ciel perduti, e l’alme in preda
Ad eterno nemico, e a duolo eterno
Per conforto d’altrui dannan sè stessi!....