Il cavallarizzo/Libro 1/Capitolo 47
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Cap. 47. Del mettere in ordine ogni cavallo per cavalcare.
Concorreno molti auttori gravissimi, che i Peletronij furono primi inventori à guarire i cavalli; di che io intendo di parlarne, perche è di molto più importanza che altri forse non credono. Et in vero non è dubbio, che se bene in tutte le cose concernenti à cavalli si dev’essere piacevolissimo, in questa si deve essere molto più piacevole, patiente, diligente, & avertito; perche piu lodevole industria è quella che conserva la sanità, che quella che guarisce l’infermità. La diligenza, piacevolezza, & patientia certo farà questo; & lo difenderà dal vitio. Però io vorrei, che avanti che metteste la bardella over sella al vostro cavallo sempre riguardaste diligentemente come sta, e di netezza & d’altro, battendo ben & la bardella del poledro, & quella della sella, accio s’ammorbidisca, & che non vi sia cosa alcuna brutta, aspra, ò dura; che sotto il peso dell’huomo puossi far male al dosso del cavallo le bardelle, & le selle devono essere di misura convenevole, & atte alla qualità del cavallo. Imperoche se saranno maggiori ò minori, più strette ò più larghe, ò più dure in un luogo che in un’altro gravemente noceranno al cavallo. Et di qui vengono le collisioni, le sopporationi, che poi si voltano in posteme se presto non sono soccorse, & rimediate. Pur la sella io laudarei che più tosto peccasse in abbracciar più il cavallo che nel meno. Et che fusse altetta dinanzi, & che incassasse bene nel sedere; havendo anco l’arcion di dietro più presto alto che basso; & gl’urti altetti & lunghi di sopra del ginocchio di chi la cavalca, & quel di dietro fosse pieno & morbido. Ma i boroni vogliano essere più lunghi de gl’urti un grosso dito; rilevati & che vadino ad accostarsi bene quasi alla menatura della gamba. Nel resto la sella deve essere come piu richiede la qualità & persona del cavallo, e di chi la cavalca. Nella quale si dee mirar molto bene alle cigne & sopracigne; & riccordarsi che non fu proverbio vano quello che dice. Bene equitant qui bene cingunt: che vuol dire in nostra lingua. Securamente cavalcano & bene, quelli, che ben cingano il cavallo. Devesi anco avertire al resto di tutti gli altri finimenti come stanno, & alle staffe, & massime al morso, che siano netti tutti giusti & securi: & singolarmente i porta morsi & porta redine; così anco i contraforti, & i barbazali: perche tutte queste cose importano molto, in quanto alla politezza & nettezza, & in quanto alla salute di chi cavalca. Vorrei che la sella havesse da ogni banda quattro contraforti, & che il sopracigno fusse doppio col sguinzaglio: & i quattro contraforti voglio per banda, accioche rompendosene uno ci sia l’altro da fermar la sella subito sul dorso del cavallo; al quale altramente potrebbe nocere, & far danno anco al cavalliero. Gl’ardiglioni delle fibbie & esse fibbie, vogliano essere forti, & doppij: & massime gl’ardiglioni delle cigne; li quali devriano haver due gambe, sulle quali voltasseno, & l’una al contrario dell’altra, à modo di forcina, attaccasse nella fibbia. Perche in simil modo l’ardiglione anco che per forza bisognasse, come accade ben spesso, per non trovarsi puntarolo da far buco nel contraforte, cacciarlo nel contraforte non si guasterebbe. Le bardelle per poledri deveno coprir la coscia alquanto & che il ginocchio del cavalcatore quasi se gli nasconda dentro tutto; ma habbi però di dentro dell’arcion dinanzi un poco di piu rilievo, che facci l’officio dell’urto della sella; perche se così sia, sarà più sicura, & più forte per chi la cavalca valca. Deve anco havere un mezzo anello di corda avanti all’arcion dinanzi; per potervi mettere le corde del capezzone nel principio quando si scapezza il poledro, & dui altri mezz’anelli pur di corda, uno da una banda, & l’altro dall’altra mezzo palmo discosti dal primo per potersene valere il cavalcatore nel bisogno. La qual bardella io lodarei si mettesse piacevolmente al poledro delle prime volte in fuora, col gropperino, & pettorale che fosse tondo, & schietto; perche giovarebbe in molte cose & massime nel saltare, & levarsi dinanti del poledro, & nelle salite farebbe che la bardella staria più giusta nel suo dosso. Dipoi se gli dee mettere il suo capezzone di corda, over di ferro: ma nel principio lo lodarei di corda, perche sdegnarebbe assai meno il poledro, & da quattro ò sei volte in su se li deve mettere di ferro, se non gli è stato posto prima. Nondimeno anco in questo si dee provedere secondo che si vede la natura, & qualità del poledro. Et così la sella come la bardella dev’esser posta giusta sul dorso del cavallo. Il quale essendo lunga dalla mano innanzi & curto di schena si deve mettere un poco più innanzi dell’ordinario. Ne sarà male, che sempre pecchi più tosto in questo, che altrimente. Sarà ben anco che à poledri si cinga il sopracigno alquando lento più presto, che stretto fuor d’ordine: che così lo sopporterà piu volentieri; & assuefarassi à quello. Inventore della bardella, e del capezzone dicano alcuni che fu Nettuno Dio del mare: & favoriscano questa chimera con un’altra maggiore di non so che tridente per la bachetta, e ale per le corde del capezzone; io nondimeno son di parere con i più eccellenti scrittori, che così come anco de i freni, e del mettere ad ordine il cavallo così anco della bardella, & delle barde ne fosseno inventori i Lapiti Peletronij popolo di Thesaglia: come anco furono del cavalcare & domar cavalli, per ben che non ne fossero inventori nel modo c’hora noi usiamo, ma solo così grossamente, e come dicano alla carlona, & veramente che gl’usi vanno sempre ammegliorando nelle arti. Et per questo si vede che hoggidì non solamente i cavalli si mettono meglio in ordine da guerra, e da pompe & feste, che anticamente non si facevano; ma gl’huomini ancora vestono assai meglio, & assai meglio si cavalca hoggi ancora che per tanti secoli andati non si faceva, di laude dignissimi sono però i primi inventori delle cose: & più anco assai di quelli che aggiungano alcuna cosa alle ritrovate. Perche è agevole veramente alle cose ritrovate aggiungere, ma difficil molto à ritrovarle. Et basti.