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LIBRO PRIMO 56

la che guarisce l’infermità. La diligenza, piacevolezza, & patientia certo farà questo; & lo difenderà dal vitio. Però io vorrei, che avanti che metteste la bardella over sella al vostro cavallo sempre riguardaste diligentemente come sta, e di netezza & d’altro, battendo ben & la bardella del poledro, & quella della sella, accio s’ammorbidisca, & che non vi sia cosa alcuna brutta, aspra, ò dura; che sotto il peso dell’huomo puossi far male al dosso del cavallo le bardelle, & le selle devono essere di misura convenevole, & atte alla qualità del cavallo. Imperoche se saranno maggiori ò minori, più strette ò più larghe, ò più dure in un luogo che in un’altro gravemente noceranno al cavallo. Et di qui vengono le collisioni, le sopporationi, che poi si voltano in posteme se presto non sono soccorse, & rimediate. Pur la sella io laudarei che più tosto peccasse in abbracciar più il cavallo che nel meno. Et che fusse altetta dinanzi, & che incassasse bene nel sedere; havendo anco l’arcion di dietro più presto alto che basso; & gl’urti altetti & lunghi di sopra del ginocchio di chi la cavalca, & quel di dietro fosse pieno & morbido. Ma i boroni vogliano essere più lunghi de gl’urti un grosso dito; rilevati & che vadino ad accostarsi bene quasi alla menatura della gamba. Nel resto la sella deve essere come piu richiede la qualità & persona del cavallo, e di chi la cavalca. Nella quale si dee mirar molto bene alle cigne & sopracigne; & riccordarsi che non fu proverbio vano quello che dice. Bene equitant qui bene cingunt: che vuol dire in nostra lingua. Securamente cavalcano & bene, quelli, che ben cingano il cavallo. Devesi anco avertire al resto di tutti gli altri finimenti come stanno, & alle staffe, & massime al morso, che siano netti tutti giusti & securi: & singolarmente i porta morsi & porta redine; così anco i contraforti, & i barbazali: perche tutte queste cose importano molto, in quanto alla politezza & nettezza, & in quanto alla salute di chi cavalca. Vorrei che la sella havesse da ogni banda quattro contraforti, & che il sopracigno fusse doppio col sguinzaglio: & i quattro contraforti voglio per banda, accioche rompendosene uno ci sia l’altro da fermar la sella subito sul dorso del cavallo; al quale altramente potrebbe nocere, & far danno anco al cavalliero. Gl’ardiglioni delle fibbie & esse fibbie, vogliano essere forti, & doppij: & massime gl’ardiglioni delle cigne; li quali devriano haver due gambe, sulle quali voltasseno, & l’una al contrario dell’altra, à modo di forcina, attaccasse nella fibbia. Perche in simil modo l’ardiglione anco che per forza bisognasse, come accade ben spesso, per non trovarsi puntarolo da far buco nel contraforte, cacciarlo nel contraforte non si guasterebbe. Le bardelle per poledri deveno coprir la coscia alquanto & che il ginocchio del cavalcatore quasi se gli nasconda dentro tutto; ma habbi però di dentro dell’arcion dinanzi un poco di piu rilievo, che facci l’officio dell’urto della sella; perche se così sia, sarà più sicura, & più forte per chi la cavalca