Il calderone magico/Modelli basati sul valore di vendita indiretto/Articolo Civetta\posizionatore sul mercato

Modelli basati sul valore di vendita indiretto
Articolo Civetta\posizionatore sul mercato

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Eric Steven Raymond - Il calderone magico (1999)
Traduzione dall'inglese di Sabrina Fusari (1999)
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In questo modello, si usa il software open source per creare o mantenere una posizione sul mercato per un software proprietario che genera una fonte diretta di profitti. Nella variante più comune, un software client "libero" agevola le vendite di un software server, o profitti da abbonamento/pubblicità in relazione a un portale Web.

La Netscape Communications perseguiva questa strategia quando, all’inizio del 1998, rese disponibile il codice sorgente del browser Mozilla. Il giro d’affari legato al browser ammontava al 13% dei guadagni ed era in calo, in seguito al lancio di Internet Explorer da parte della Microsoft. Le intense attività di marketing concentrate su Internet Explorer (nonché l’equivoca vendita congiunta di sistema operativo e software, che sarebbe stata al centro di una causa legale antitrust) hanno ben presto intaccato la fetta di mercato del browser Netscape, creando preoccupazioni che la Microsoft intendesse monopolizzare il mercato dei browser, per poi sfruttare il proprio controllo de facto sull’HTML, per eliminare Netscape dal mercato server.

In effetti, rendendo disponibile il codice sorgente del browser Netscape, ancora assai diffuso, Netscape ha negato alla Microsoft la possibilità di istituire un monopolio del browser. Netscape prevedeva che lo spirito di collaborazione dell’open source avrebbe accelerato lo sviluppo e il debugging del browser. Sperava altresì che Microsoft Internet Explorer si sarebbe trovato costretto a tenere il passo e dunque impossibilitato a definire l’HTML in modo esclusivo.

Questa strategia ha funzionato. Nel novembre 1998, infatti, Netscape ha cominciato a riguadagnare la sua quota di mercato rispetto a Internet Explorer. Al momento dell’acquisizione di Netscape da parte di America On-Line (AOL), all’inizio del 1999, il vantaggio competitivo di aver mantenuto in gioco Mozilla era abbastanza chiaro perché uno dei primi impegni dichiarati da AOL fosse proprio quello di continuare a sostenere il progetto Mozilla, benché si trovasse ancora allo stadio iniziale.