Il buon cuore - Anno XIV, n. 24 - 12 giugno 1915/L. Vitali

L. Vitali

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Il buon cuore - Anno XIV, n. 24 - 12 giugno 1915 Religione

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CANTO DELLA VITTORIA


Esulta, Italia, al trionfale evento:
Alfin tornano i tuoi confini;
Liberi a te li rendono gli Alpini;

Evviva Trento.



Di fuoco l’alpi una gran fiamma investe;
Giace prostrata l’aquila griffagna:
Non più rejetta lungo il mar si lagna,

Non più, Trieste.



Italia scorda l’onte e ti consola:
Vittrice spiega il tricolor l’Armata:
Esulta, Italia, Lissa è vendicata,

Imperi a Pola.



Della vittoria in man stringi la chioma:
L’infamia degli oltraggi è ormai finita:
Spuntato è il dì che tutta Italia unita

Saluta Roma.

L. VITALI.

[p. 186 modifica]Il prete nell’esercito

Rilievi ed episodi della campagna francese.

Il sig. Ardantg ha.scritto un bell’articolo nel Cor?ispondant, esaltando l’opera, il valore, il coraggio dei preti francesi sotto le armi. Parlando del cappellano militare il signor Ardant dice che egli è, per il soldato, l’amico più caro, il confidente, la provvidenza ed anche un po’ la mamma... Il soldato si rivolge a preferenza a lui pe: le piccole cose che desidera, per confidargli un dolore. di famiglia, una preoccupazione finanziaria... per scrivere lettere ai cari lontani. - Il,cappellano ha sempre le tasche piene di sigarette, di cioccolattini, di cartoline per tutti; ove risiede, la sua cameretta sembra un magazzino; vi si ammassano camicie e calzini, zucchero e biscotti, carta e buste, tutto quanto insomma le anime piet,, se gli rimettono, per distribuirlo ai poveri soldati senza.famiglia, a. quelli che non.rieevono nulla da.casa loro.... Il cappellano militare è però, sopratutto e prima, di tutto, il prete; ed il soldato lo sa e perciò lo ama e lo rispetta sul campo di battaglia come all’ambulanza; la sua veste talare gli ricorda il suo curato, il’villaggio natio, la sua prima comunione... Un cappellano militare francese scriveva: «Finchè la temperatura lo permise, noi celebravalilo, la domenica, due o tre messe militari all’apertdoiei boschi, presso le trincee, perchè anche le truppe di prima linea sul fronte potessero ascoltare. la nassa. L’ora era fissata, d’accordo con, l’autorità militare, che metteva a ((rapporto» l’annunzio della ceirnonia religiosa; i soldati accorrevano in massa; ed era veramente commovente il vederli pregare così devotamente, e moltissimi accostarsi con gran fede e fervore ai Sacramenti. «Tutti si prestavano per trasportare ed ornare, l’altare; tutti cantavano con slancio i canti religiosi e patriottici,:p4p1polari. -Un artista celebre dell’Opera Comique di Parigi, il sergente Garrus, intonata, con la sua bella voce di baritono, la Marsigliese della quale, la folla dei soldati, cantava il ritornello. Ora, per causa della stagione, non possiamo più celebrare queste funzioni religiose in faccia al nemico e siamo costretti a celebrarle nelle chiese e cappelle, che riescono però sempre troppo strette. Durante l’Avvento, il terupp,natalizio, la Quaresima e la Pasqqa, abbiamo celebrato delle funzioni indimenticabili ogni sera, dopo la minestra, si adunano i soldati per, far loro una breve allocuzione, accompagnata da canti, da qualche posta di rosario, e finendo con 1. benedizione del SS. Sacramento.» Nulla di più pittoresco di queste riunioni! i soldati arrivano a gruppi: si fermano sulla porta per finir di fumarevlo,,scorcio di sigaretta. ognuno vuol prender da sè l’acqua benedetta, le grosse scarpe rumoreggiano sulle lastre, i banchi si riempiono, l’harmonium, suonato da qualche ufficiale, fa i primi ac cordi, ed il coro formidabile intona i suoi canti prediletti. Si termina poi con le notizie del giorno: riassunto dei principali avvenimenti, lettura e commenti sul «comunicato dello stato maggiore». Non si può esprimere l’interesse col quale i soldati ascoltano le istruzioni dei loro cappellani e quale autorità mòrale essi abbiano su di loro! Prima di credere ad un avvenimento essi s’informano se lou capèlan l’ha annunziato. Molti soldati si convertono e ritornano ai sacramenti dopo quindici e venti anni che non vi si accostavano più: molti altri divengono, al campo, religiosissimi e devoti. Molti che han perfino dimenticato le preghiere più necessarie, si accostano rispettosamente al Cappellano, perchè le insegni loro. Che fate voi là? — domanda il Cappellano ad un gruppo di soldati, inginocchiati sui banchi, durante il giorno. Signor Cappellano, studiamo le preghiere che abbiamo dimenticate. E tutti vogliono corone e medaglie, da portare indosso durante la battaglia. Più volte, tornando incolumi da questa, i sol: dati vogliono che il Cappellano celebri una Messa per i loro fratelli caduti, altri per esser stati preservati dal pericolo, e per questo fanno delle piccole collette fra loro e bene spesso il comandante e gli altri ufficiali vi prendono parte. Ma se il Cappellano militare è l’aiuto del soldato, al campo poi, per i poveri feriti ne è il conforto supremo, il sollievo più desiderato ed implorato. Le nostre guerre d’Africa e di Libia, l’attuale orribile guerra francese, forniscono aneddoti commoventissimi e consolanti. Finita la battaglia, il Cappellano si affretta a recarsi là cive la terra.è seminata di cadaveri, di feriti; i quali, scorgendolo, radunano-. le loro- ultime forze per chiamarlo, implorando la sua benedizione, l’assoluzione, raccomandandosi a lui, per inviare ai cari lontani l’ultimo saluto del moribondo, spesso per consegnare a lui l’ultimo ricordo. In quel momento supremo, il Cappellano rappresenta, per il soldato, tutto ciò che egli ha di più caro al,mondo; ed è. felice di morire nelle sue braccia, sotto il suo bacio caldo di carità, d’amore, di fede e di patriottismo vero! Solo chi ha visto all’opera, sul campo o nell’ambulanza il Cappellano militare, può degnamente apprezzare la sua vita di fatiche inaudite, di privazioni, di emozioni e di sacrifizio... Per lui non c’è tregua; nè giorno nè notte egli ha riposo; corre sul campo per assistere i moribondi e benedire i cadaveri, ritorna coi feriti all’ambulanza, li veglia, li assiste come il più tenero padre, il più amante fratello. Un cappellano militare (lell..trmata francese scrive dal campo: «Oh! queste capanne dei villaggi di frdntiera, quante grandi e sante cose le loro vecchie mura hanno contemplato l» Chi può descrivere le scene commoventi che provoca l’arrivo del cappellano, nelle capanne ove giacciono i poveri feriti, [p. 187 modifica]i mutilati, i moribondi! Sia che egli arrivi durante la notte, alla luce indecisa di una lanterna, o al chiarore del giorno, egli è salutato come l’angiolo consolatore, l’amico di tutti, il caro fratello. Egli incoraggia tutti, domanda delle loro ferite, circola fra quei poveri corpi dolorosi, s’inginocchia presso ciascuno, scosta la paglia per vedere e segnalare ai barellatori le ferite riportate, riceve le supreme confidenze... fa scendere su quelle anime il perdono divino! «Gli ufficiali medici son pieni di attenzioni per noi — scrive dal campo un Cappellano francese — e noi li aiutiamo, facendo anche da barellatori e da infermieri.» — Signor Cappellano, correte subito da quel ferito là, non ha quasi più polso, questo può attendere ancora — mi dice spesso il maggiore. Tutti vogliono il Cappellano, tutti hanno delle confienze e delle raccomandazioni a fargli... e nulla è più commovente del vedere i poveri feriti soffrire senza lamentarsi, quando il cappellano celebra la Messa, e devotamente l’ascoltano, offrendo a Dio il loro sangue, generosamente versato e che mette una nota di porpora sulle fasciature, insieme a quello di Cristo che si offre sull’altare. I più autorevoli giornali francesi han proclamato il valere, il coraggio, il patriottismo dei prete soldato, riportarido fatti in suo onore, veramente ammirabili e degni di imitazione, sopratutto per il suo sangue freddo innanzi al pericolo. I soldati conoscono i preti che sono nella loro compagnia, li rispettano, si raccomandano alle loro preghiere, si confessano spesso a loro; al momento del pericolo, della carica, domandano ai preti, che sono fra di loro. l’assoluzione. Nei momenti di tregua, i soldati ricorrono a quelli che son preti per,crivere alle loro famiglie e fanno lor leggere le lettere che ne ricevono. In una di queste, una povera moglie scriveva: — Son felice di sentire che hai sempre presso di te qualche soldato prete e che pregate insieme, e non trascuri, i tuoi doveri di cristiano. Ne ringrazio Dio, e raccomandandoti a Lui, giorno e notte, seguendoti nelle trincee col pensiero e col cuore sapendoti vicino a qualche sacerdote, sopporto con più coraggio il martirio d’averti lontano..» A volte il Cappellano non può arrivare a benedire tutti i cadaveri, tutte:e sepolture: si chiama allora il prete soldato, il quale, non avendo sempre presso di sè il Rituale, recita il De Profundis, con le orazioni ed i versetti che sa a memoria; benedice il cadavere e la fossa che i soldati hanno scavata, e dopo che vi hanno disceso il povero corpo, mentre il capitano e gli altri ufficiali sfilano davanti alla tomba, gettando un pugno di terra sulla giovane salma, il prete soldato la benedice con un largo segno di Croce, ponendo poi sulla fossa due rami intrecciai i, sui quali, colla matita scrive il nome del povero morto per la patria... Un giovane prete, il sig. B., fu chiamato sotto le armi appena ricevuta l’ordinazione sacerdotale. Partendo con glí altri richiamati, cominciò subito ad

esercitare il suo ministero, confessandone «molti in treno. E’ della r9oo. Giunto alla t aterma, lasciò la sottana per prendere le divisa; pure’tonfess.... da ogni patte, in ogni luogo, tutti lo venerano, nessuno osa dir qualche parola • scoftetta innanzi a lui. Il 9 agosto scorso, la sua compagnia, trovandosi fortemefite impegnata, fu quasi decimata. L’eroico. prete, col fucile in mano,, correva da uno all’altro,,per assolvere quelli che stavan per cadere. La compagnia correva sotto un uragano di fuoco: il prete soldato si spinse fino a 25 metri distante dai tedeschi, per assolvere i morenti, colpiti da loro. I soldati 1•o chiamavano da ogni parte; tutti lo volevano vicino: «state qui con noi, gli dicevano, se siamo colpiti, ci darete l’ultima assoluzione Egli scrive: — (( Eravamo all’avanguardia presso un ponte che si doveva far saltare. Il pericolo era grandissimo per noi. Tutti quelli della mia compagnia, l’aiutante in capo, tutti v )11ero ricevere lì l’assoluzione. E mentre stavo per alzar la mano assolverne uno degli ultimi,. me lo vidi cadere fulminato ai piedi! I soldati, gli ufficiali, tutti desiderano aver qualche prete nella compagnia e li domandano al comando. Si sa, ormai, che anche dei Vescovi sono accorsi sotto le armi, in Francia; e uno tra gli altri, venuto dalle più lontane Missioni, è soldato semplice Come la Provvidenza si compiace di scherzare e beffarsi dei calcoli umani! Gli uomini politici di Francia non dubitarono certo che con la famosa legge Sac au dos, essì offrivano al ministero sacerdotale dei nuovi campi d’azione, dei mezzi sconosciuti per arrivare fino alle anime!... G. T.