Allor che l'alba dal mar d'Adria inalza
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Marcello Giovanetti
V
IL BAGNO NEL LAGO
Allor che l’alba dal mar d’Adria inalza
la face per fugar l’ombra notturna,
a solitario lago, incólta e scalza,
col canestro sen va Fille e co’ l’urna.
Per bagnarsi il bel piè, con mano eburna
i lembi de la veste accoglie ed alza;
e l’onda, ch’era immota e taciturna,
con garrula allegrezza al sen le balza.
A l’apparir di lei sopra la sponda,
al discoprir degli animati avori,
al folgorar de l’aurea chioma bionda,
alga o scoglio non è, che non s’infiori;
fiore, che non si specchi entro quell’onda;
onda, che non sfavilli a tanti ardori.