II. — Il baco da seta

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II. — Il baco da seta.


L’ovo.


Il baco da seta, nel suo più caratteristico aspetto, è lo stato larvale di un insetto che, adulto, facilmente si riconosce appartenere all’ordine dei lepidotteri o farfalle. [p. 7 modifica]

La farfalla femmina, fecondata, depone circa 400 ova le quali passano da un colore giallastro, che hanno appena deposte, ad un colore grigio perlaceo che raggiungono in 36 ore. Ciò perchè, in corrispondenza di questo tempo, nell’interno dell’uovo fecondato, avviene il primo sviluppo dell’embrione, sviluppo che si arresta dopo 36 ore per entrare l’uovo in un periodo di riposo, il quale dura tutto l’inverno e che è detto diapausa.

Alla primavera, concorrendo adatte condizioni di temperatura ed in coincidenza con la ripresa di vegetazione del gelso, l’attività embrionale dell’ovicino si risveglia e dopo un periodo preparatorio ed uno più propriamente detto di incubazione, che durano complessivamente 30 a 35 giorni, la giovane larva è formata ed esce dal guscio che la proteggeva. Essa è lunga 3 mm. ed appare di colore brunastro per i numerosi peli che la ricoprono.


Le mute.


Nutrendosi, la larva cresce di volume tanto, da non poter più essere contenuta nella pelle primitiva. Avviene allora quel fenomeno singolare, che accompagna la vita larvale degli [p. 8 modifica]insetti, per il quale la larva muta la pelle. Una nuova pelle si forma al di sotto della vecchia; fra le due pelli si diffonde un liquido esuviale che per pressione e forse anche per azione chimica distacca la vecchia spoglia dalla nuova.

Quando il baco è maturo per questa muta, noi lo vediamo dapprima fissare il vecchio tegumento a punti di appoggio circostanti mediante poca bava sericea; poi (sospesa la nutrizione), rimanere immobile con la parte anteriore del corpo sollevata, fare quindi con questa dei caratteristici bruschi movimenti laterali sino a che la pelle si fende in corrispondenza della parte dorsale del torace. Di qui il baco esce nella sua nuova veste, avendo mutato non solo la pelle, ma parte dell’apparato boccale e digerente, ed i tubi della respirazione o trachee.

Basti accennare a ciò, per intendere quale delicato lavoro importi per il baco la sua muta — volgarmente conosciuta col nome di dormita — e per intendere come in questo periodo il baco debba essere lasciato in assoluta tranquillità, evitando di toccarlo; e cercando invece di creargli condizioni di ambiente che agevolino il superamento della crisi.

Durante il suo stato larvale il baco compie quattro mute o dormite, alle quali corrispondono [p. 9 modifica]pertanto cinque età. Alla fine dell’ultima età il baco misura 90 millimetri e pesa 4 grammi, avendo aumentato in un mese di 30 volte la sua lunghezza e 8000 volte il proprio peso iniziale.


La larva.


Nella larva del baco da seta si distinguono pure le tre parti del corpo che saranno più evidenti nell’insetto adulto: la testa, piccola parte rispetto al corpo, di sostanza chitinosa bruna, nella parte inferiore della quale si trova l’apparato boccale munito di 3 paia di palpi, di mascelle e di mandibole seghettate per la prensione e la prima masticazione della foglia. Al di sotto dell’apparato boccale è un forellino detto filiera, dal quale fuoresce il filo di seta che, dapprima vischioso, si rapprenderà al contatto dell’aria.

Il torace, erroneamente considerato da molti come la testa del baco, risulta dalla saldatura di tre anelli ed è coperto da pelle rugosa.

Ha tre paia di zampe uncinate dette zampe vere; perchè si ritroveranno anche nell’insetto perfetto.

L’addome è formato di 9 anelli, l’ultimo dei quali è munito di un innocuo uncinetto, quasi [p. 10 modifica]arma di minaccia per la difesa. Gli anelli 3, 4, 5 e 6 sono muniti di false zampe a ventosa che agevolano lo spostamento della larva da luogo a luogo.

Lateralmente i primi 8 anelli addominali ed il primo del torace presentano una macchiolina scura. Effettivamente non si tratta di una pigmentazione della pelle, ma di un minuscolo forellino, protetto da peli, che dà adito ai canali o trachee per i quali l’aria si diffonde nell’interno del corpo del baco. Come in tutti gli insetti, il baco ha dunque respirazione tracheale.

Il sangue circola liberamente nel corpo del baco ed è aspirato in corrispondenza dell’ottavo anello dell’addome da un tubo segmentato, il quale corrisponde al cuore degli animali superiori e prende il nome di vaso pulsante.

Sotto la pelle di un baco della quarta o della quinta età, si vede facilmente questo tubo o vaso pulsante aspirare il sangue dall’anello posteriore e spingerlo, con successivi movimenti di contrazione, sino alla parte anteriore del corpo, ove toma a diffondersi liberamente.

L’interno del corpo del baco è occupato in buona parte dall’apparato digerente, formato da un lungo tubo nel quale si distinguono l’esofago, il preventricolo, lo stomaco e l’intestino.

Ai lati dell’apparato digerente due tubi piegati ad ansa, di colore giallo più o meno intenso [p. 11 modifica]per il colore della sostanza che contengono, sono gli organi sericigeni o secretori della seta, che hanno termine, come fu detto, in un foro al di sotto dell’apparato boccale.

Omettiamo la descrizione del sistema nervoso e di quello muscolare, come quelli che meno è necessario illustrare per gli scopi pratici di questo libretto.


Il bozzolo e la farfalla.


Quando il baco ha compiuto la sua quinta età, si racchiude nel bozzolo ove passa dallo stato di larva a quello di crisalide. In questo stato può dirsi avvenga una quasi completa distruzione degli organi che predominavano nella larva, mentre si vanno formando o completando quelli che prevarranno nell’insetto perfetto.

Trasformata, con due mute successive, la larva in crisalide e questa in adulto, l’insetto esce dal bozzolo sotto forma di farfalla, nella quale pure si distinguono le solite tre parti del corpo degli insetti, ma a differenza della larva il capo è munito di antenne e di occhi composti; mentre il torace, oltre alle tre paia di zampe permanenti, reca due paia di ali, coperte di squame, che la lunga domesticità [p. 12 modifica]subìta da questo insetto, ha reso assai poco atte al volo.

Nell’addome più non troviamo l’apparato serigeno ed è immensamente ridotto quello digerente che occupavano la maggior parte del corpo nella larva; troviamo invece bene sviluppati gli organi della riproduzione che sono — come in tutti gli insetti — separati nei due sessi.

Come fu accennato, la farfalla femmina depone circa 400 ova.


Quanto può rendere un’oncia di seme bachi.


L’oncia, che è la misura commerciale usuale alla quale viene venduto il seme bachi, è di solito di 30 grammi e comprende da 40 a 45 mila ova.

Se un allevamento fosse ben condotto e nessun baco andasse perso o morisse, ma tutti giungessero a filare un bozzolo a pieno rendimento di seta, cosicchè a formare il chilo di bozzoli fossero sufficienti da 400 a 450 bozzoli, ben si vede come da un’oncia di seme dovrebbe ottenersi un prodotto di 45 mila bozzoli, pari a 100 e più chili di bozzoli freschi.

Risultati che si accostano a questi dati teorici si hanno non di rado nei piccoli allevamenti [p. 13 modifica]di mezz’oncia o di un quarto d’oncia, ma si tratta di casi assai rari, di fronte ai quali sono invece più numerosi gli allevamenti che giungono a mala pena ai 50 chili per oncia.

Una riduzione del 50 per cento sul possibile prodotto dei bozzoli non può spiegarsi se non ammettendo che siano state trascurate molte fra le più importanti norme della buona bachicoltura.

Possa questo libretto essere facile guida a chi intenda perfezionarsi nell’arte di allevare i bachi da seta ed aspiri a raggiungere almeno gli 80 chili di bozzoli per oncia.