Il Trecentonovelle/CLXXXIV
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Uno Piovano, giucando a scacchi, vincendo il compagno, suona a martello, per mostrare a chi trae, come ha dato scaccomatto; e quando gli arde la casa, niuno vi trae.
A San Giovanni in Soana in Valdipesa fu già uno piovano molto piacevole uomo e grande giucatore a scacchi, e spesse volte giucava per spassare tempo alla sua pieve con uno gentiluomo de’ Giandonati, e dicendo molte cose su lo scacchiere, come sempre fanno li giucatori delli scacchi, ed essendo venuto la cosa in gara: - Io ti darò scaccomatto. - Non farai. - Sí farò -; il piovano o che ne sapesse piú, o come si fosse, delle sei volte le cinque gli dava scaccomatto. E quello de’ Giandonati, non che si confessasse averlo aúto, ma spesse volte dicea averlo dato a lui.
Avvenne per caso che un dí fra gli altri, giucando e terminandosi il giuoco, il prete si recava a darli scaccomatto. Colui dicea di no. E ’l piovano dice:
- Io tel darò nel mezzo dello scacchiere.
- Che darai? non farai; io il darò a voi.
Eccoti aúto scaccomatto dal piovano in mezzo dello scacchiere, e non lo volea consentire. Il piovano, veggendo questo, corre alle campane e suona a martello. Come il popolo sente sonare, ognuno trae. Giunti alla pieve, fannosi al piovano:
- Che è? che è?
Dice il piovano:
- Voglio che voi il veggiate e siate testimoni che io gli ho dato scaccomatto in mezzo dello scacchiere.
I contadini cominciono a ridere; e dicono:
- Messer lo piovano, fateci pur scioperare, - e vannosi con Dio.
E cosí sta per spazio d’uno mese che poi interviene un’altra volta questo caso; e ’l piovano suona a martello. La gente trae, ma non tanti quanti la prima volta. E ’l piovano mostra loro come gli ha dato scaccomatto in mezzo dello scacchiere. I contadini si cominciano a scornare e dolere, dicendo:
- Voi la potrete ben sonare che noi ci vegnamo piú.
E da questo vogliono dire alcuni che venisse il motto che dice: «Tu la potrai ben sonare». Il piovano disse avesseno pazienza, però che meritavano a venire a trarre un uomo del suo errore. I contadini diceano:
- Noi non sappiamo che errore, sappiamo bene che tra la prima volta e questa, noi siamo scioperati una opera per uno.
E ’l piovano disse:
- Voi sapete che nella morte di Cristo disse Caifas: «E’ conviene che uno uomo muoia per lo popolo, anzi che tutta la moltitudine perisca»; e io dico a voi ch’egli è di necessità che tutti abbiate un poco di fatica, acciò che costui esca del suo errore; or non siano piú parole; se ci volete venire, ci venite, e se no, sí vi state -. E quasi brontolando si partirono.
Avvenne per caso, come spesso incontra, ed è piacere di Dio, che da ivi a due mesi, volendo una femina di questo piovano fare bucato, s’apprese il fuoco nella sua casa in cucina; e fu su la compieta; di che subito il piovano suona la campana a martello. I contadini erano per li campi, chi con vanga e chi con marra, essendo già l’ora d’uscire d’opera; chi si getta la vanga e chi la marra in collo e vannosene verso le loro case, dicendo:
- El prete la potrà ben sonare; se giuoca a scacchi, ed elli si giuochi; meglio serebbe che egli attendesse a dire l’ore e gli altri beneficii.
E cosí non si curando costoro del sonare a martello, la casa in gran parte arse. La mattina vegnente, come la voce va per lo popolo, si dice la casa del piovano essere arsa; chi si duole, e chi dice:
- Ben gli sta.
Vénnonne una gran brigata verso la chiesa, dove il piovano stava tristo e afflitto, e dice a costoro:
- Io l’ho ben potuta sonare acca per traverso; sonala ben che Dio t’aí, che io ho la mala pasqua, bontà di voi che non mi avete soccorso.
Allora quelli che v’erano, tutti a una voce dissono:
- Noi credevamo che voi giucassi a scacchi.
Il piovano rispose:
- Io giucava ben ora a scacchi col fuoco; ma elli m’ha dato scaccomatto e hammi diserto.
Certi de’ contadini risposono:
- E voi ci allegasti l’altro dí Caifas che disse cha era di bisogno che uno perisse per lo popolo, anzi che perisse tutta l’umana generazione; fate ragione che noi abbiamo seguita questa profezia, non che voi siate morto per lo popolo, ma che voi abbiate aúto una disciplina o una gastigatoia, anzi che ’l popolo vostro perisca, ché ogni dí ci facciavate correre qui come smemorati.
Dice il piovano:
- Io credo che voi diciate il vero e allegate molto bene; e ’l riso degli scacchi m’è convertito in pianto. Io saprò oggimai che mi fare, e serrerò la stalla, poi che io ho perduto i buoi.