Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo XXV
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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XXV. Del cecino
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Capitolo XXV.
Del cecino.
Cecino uno molto grande1 uccello, con le penne tutte quante bianche, e con la carne nera, ed usa a’ fiumi2. Ed a tutte acque grandi notando, e’ portano il capo alto che non lo mettono3 in acqua. E quando li marinari lo trovano, dicono ch’è buono incontro. E hanno il collo molto lungo4, e cantano molto dolcemente. E volentieri ascolta5: quando oda cantare, o sonare suono di zampogna, dolcemente vi si raunano. E quando viene al morire, una penna del capo gli si rizza al cervello, ed egli lo cognosce bene, ed allora comincia a cantare infino che muore, sì dolcemente che maraviglia è a udire6, ed in questo modo cantando7 finisce sua vita.
- ↑ Molto grande, manca al t.
- ↑ Le stampe confondono: usa a fiumi, ed a tutte acque grandi notando. E portano il capo ecc. Trasportato il punto dopo fiumi, col t: et use as fluns; et quant il noe parmi l’aigue etc.
- ↑ Corretto mette in mettono, col t e colla grammatica.
- ↑ Il t: col lonc et ploie.
- ↑ Il t: et si dient li paisant que es montaignes de Iperborée en Grece, quant hom chante de citole etc.
- ↑ Aggiunto: sì dolcemente che maraviglia è a udire, col t si doucement que merveille est à oir.
- ↑ Aggiunto cantando col ms. Vis. e col t: en chantant ainsi definie sa vie.