Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo XII

Capitolo XII. Qui dice della natura degli angioli

../Capitolo XI ../Capitolo XIII IncludiIntestazione 12 agosto 2015 75%

Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XII. Qui dice della natura degli angioli
Libro I - Capitolo XI Libro I - Capitolo XIII
[p. 38 modifica]

Capitolo XII.


Qui dico della natura degli angioli.1


Angioli sono spiriti naturalmente, e la natura loro è mutabile2, ma la carità durabile li guarda, senza corruzione3 di peccato. E così sono elli permanevoli per grazia, e non per natura. Che se fosseno per natura, gli angioli che divennero rei non sarebbeno mai caduti4. Ma [p. 39 modifica]quegli ch’ebbe nome Lucifer, a cui Iddio avea fatto tanto onore, che avea istabilito sopra tutti gli altri, egli montò in orgoglio, per ciò ch’e’ si assicurò della signoria ch’egli ebbe sopra gli altri. E per ciò ch’egli peccò senza nulla cagione, cadette di cielo in terra senza ritorno con tutti coloro che lui ubbidirò, che furo bene un ordine, di tutti gli ordini mischiati. E così per lo peccato della superbia gli angioli divennero dimoni.

Chi mi domandasse quanto tempo stette Lucifero in cielo poi che fu creato con tutti gli altri angioli, io gli risponderei, che non dimoraro un’ora compilata, che egli montò in orgoglio con gli altri, e caddero sì come è detto.

E poi che fu caduto ingannò egli Adam ed Eva, lo primo uomo e la prima femina, nel paradiso delitiarum. Fece loro mangiare lo pomo vietato, contra il comandamento di Dio. Ma Adam trovò in Dio mercede, però ch’egli si pente, e sì [p. 40 modifica]conobbe ch’egli era sotto a Dio. Ma Lucifer5 disse ch’era pari a Dio, e grande come Dio. E per ciò che non si pentè niente, non ebbe egli perdono. Ed io dico che l’uomo trovò perdono, per ciò che la fallenza del peccare venne in lui da parte del corpo ch’è del limo della6 terra. Ma gli angioli cacciati7 peccaro, che non ebbero caricamento di nulla carne, nè di nulla malizia8.

E poi che li malvagi angioli furon caduti, li buoni furon confirmati in ben fare in tal maniera, che mai non poterò peccare9. E di ciò dice la Bibbia, che al secondo giorno fu istabilito il firmamento, e fu il cielo appellato firmamento.

Nove son gli ordini de’ buoni angioli, e tutti sono istabiliti per gradi e per dignitadi. E ciascuno ordine ubbidisce all’altro, secondo il suo officio. Questi sono gli ordini: angioli, arcangioli, troni, dominazioni, virtudi, principati, potestati, cherubini e serafini. [p. 41 modifica]

Gli angioli sanno tutte lo cose per parola di Dio, anzi che elle sieno fatte. E sanno ancora le cose che sono a venire agli uomini10. E tutto sia che gli angioli che caddero perdessero la lor bellezza11, elli non perderò niente la virtude del senno che fu loro dato12. E ciò che possono sapere delle cose future si è in tre13 maniere, o14 per sottigliezza di natura, o15 per isperienza del tempo, o per rivelazione di podestade che sta loro di sopra16. [p. 42 modifica]

Quando Iddio si corruccia al mondo, egli manda li rei angioli in vendetta17, ma tuttavia egli li constringe che non facciano tanto di male quanto desiderano. Ma i buoni angioli, egli manda in officio di salute degli uomini. E perciò dicono molti), che ciascun uomo ha seco un angiolo, ch’è ordinato a guardarlo.


  1. Il t De tote la nature des angles.
  2. L’errato vitale delle stampe, corretto in mutabile col t muable.
  3. Aggiunto di peccato col t corruption de pechiè.
  4. Il t ha solo: li deables ne cheist. Una variante legge come Bono: ne servient jamais cheus; mais celui qui ot nom Lucifer, à cui Diex avait tant d’onor fet qu’ il l’avait establis sor tos les autres, il s’orgneilli, et asseura de la seignorie que il ot.
    Il t legge. Devant toutes crèatures don monde furent fait li angle, et devant les autres fu faiz cil qui est apelez deables, non mie par quantitè de tens, mais far ordre de seignorie que il ot sor les autres, et par cele seurtè chei il sanz retor. Et il chei premier que hom ne fusi faiz; quar tost après que li deables fît, errez, monta il en orgueil, et chei don ciel; puis decut il Adam, et le fist cheir; et ainsi chei li hom et li deables; mais li hom retorna a Dieu.
  5. Il t mais li deables dist que il estoit pareil a Dieu en aucunes choses, et graindres de Dieu.
  6. Il t qui est de boe, et de terre moiste.
  7. Il traduttore aggiunge cacciati.
  8. Il t n’estoient chergiè de nule charnel maladie.
  9. In tal maniera, che mai non poterò peccare. È glossa del traduttore.
  10. Il t avant que eles soient faites, et qui encore sont à avenir as homes.
  11. Bellezza. Il t, les autres vertues, colla variante biautè, e beautè.
  12. Fu loro dato: il traduttore soppresse la inutile ripetizione del t fu donè as angles.
  13. Corretto la stampa due in tre maniere col t III manieres, e col buon senso.
  14. Aggiunto col t ou par sautillance de nature. Leggevano due e non tre maniere, i codici che ommettevano questa prima. Tradussi suitillance, sottigliezza, come Bono al cap. XV traduce Asutille la vue de l’intendement, Assottiglia la veduta dello intendimento. Ed al cap. XVI dice, sottigliezza d’ingegno.
  15. Isperanza delle stampe corretto in isperienza col t experience.
  16. Fa lor di sopra delle stampe, corretto stà loro di sopra col t poestès qui mainnet desore.
  17. In vendetta. Il t en office de venjance. Appresso traduce letteralmente in officio di salute.