Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro I/Capitolo LVI

Illustrazioni al Libro I - Capitolo LVI

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Illustrazioni al Libro I - Capitolo LVI
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Capitolo LVI.


I geroglifici di Egitto sono scolpiti in tutte le direzioni. Per leggerli, bisogna seguire la naturale direzione degli animali e degli oggetti, o interamente (scrittura geroglifica), o in abbreviatura (scrittura demotica) in essi rappresentati. I Semiti scrivono le lettere da destra a sinistra, come forse anticamente altresì i Greci e gli Italici. I Greci chiamarono Βουςτροφήδον, la scrittura che fa la prima linea da destra a sinistra, la seconda viceversa, la terza come la prima, e così poi di sèguito, alternativamente, [p. 210 modifica]imitando il solcare de’ buoi coll’aratro. Così furono scolpite in Atene le leggi di Solone. A questo uso antico forse alludevano i Latini, colle frasi, arare, exarare literas, per significare lo scrivere. Scribere significa far segni in terra, per esempio sulla sabbia, come anticamente si insegnava la geometria e l’astronomia, disegnando le cifre e le figure colla bacchetta, rimasta ancora in mano ai maghi, agli astrologhi, ai matematici, i quali erano a quei tempi insieme confusi. Cantò Virgilio, Æn, II:

Et versa pulvis inscribitur hasta.

Così pure, significa, dipingo, disegno, senza accennare a direzione delle linee. Il Chinese con bella metafora chiama la scrittura, parola dipinta.