Versi editi ed inediti di Giuseppe Giusti/Il Re Travicello
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Il Mementomo | Nell'occasione che fu scoperto a Firenze il vero ritratto di Dante fatto da Giotto | ► |
IL RE TRAVICELLO.
Al Re Travicello
Piovuto ai ranocchi,
Mi levo il cappello
4E piego i ginocchi;
Lo predico anch’io
Cascato da Dio:
Oh comodo, oh bello
8Un Re Travicello!
Calò nel suo regno
Con molto fracasso;
Le teste di legno
12Fan sempre del chiasso:
Ma subito tacque,
E al sommo dell’acque
Rimase un corbello
16Il Re Travicello.
Da tutto il pantano
Veduto quel coso,
«È questo il Sovrano
20Così rumoroso?
(s’udì gracidare).
Per farsi fischiare
Fa tanto bordello
24Un Re Travicello?
Un tronco piallato
Avrà la corona?
O Giove ha sbagliato,
28Oppur ci minchiona:
Sia dato lo sfratto
Al Re mentecatto,
Si mandi in appello
32il Re Travicello.»
Tacete, tacete;
Lasciate il reame,
O bestie che siete,
36A un Re di legname.
Non tira a pelare,
Vi lascia cantare,
Non apre macello
40Un Re Travicello.
Là là per la reggia
Dal vento portato,
Tentenna, galleggia,
44E mai dello Stato
Non pesca nel fondo:
Che scienza di mondo!
Che Re di cervello
48È un Re Travicello!
Se a caso s’adopra
D’intingere il capo,
Vedete? di sopra
52Lo porta daccapo
La sua leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
Chè torna a capello
56A un Re Travicello.
Volete il serpente
Che il sonno vi scuota?
Dormite contente
60Costì nella mota,
O bestie impotenti:
Per chi non ha denti,
È fatto a pennello
64Un Re Travicello!
Un popolo pieno
Di tante fortune,
Può farne di meno
68Del senso comune.
Che popolo ammodo,
Che Principe sodo,
Che santo modello
72Un Re Travicello!