Il Parlamento del Regno d'Italia/Paolo Farina
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senatore.
Se noi dicessimo che il Farina rappresenta nell’aula senatoriale la medesima parte che il Sineo o il Sanguinetti fanno nella Camera elettiva, esagereremmo, ma ad ogni modo d’uopo è convenire ch’egli parla più spesso che al suo turno, e che per questa ragione si è guadagnata, non a torto, la reputazione di soverchiamente loquace.
Ma il Farina è d’altronde uomo d’ingegno e di scienza, che rende all’illustre consesso di cui fa parte rilevanti servigi come quegli ch’è operosissimo e che vien nominato di quasi che tutte le commissioni, delle quali poi è bene anche spesso il relatore.
Il Farina fu nominato dal Rattazzi a prefetto di Livorno; se non che parve, a detto di molti, che il facondo oratore del Senato non facesse troppo buona prova a capo di una amministrazione di quella sorta e non, intendiamoci bene, dal punto di vista economico, ma da quello politico. Ad ogni modo egli si dimise alla formazione del ministero Minghetti-Peruzzi, e da quel momento ha ripreso con maggior vigore di prima i suoi lavori in Senato.