Il Cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai/Parte I/Capitolo XXIII

Capitolo XXIII

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CAPITOLO XXIII.


Del merito de i Missionarj scelti da Dio pel Paraguai.


P
Oco fa abbiano rammentato, e di fopra abbiamo anche diffida mente narrato , quali e

quante fieno le Apoftoliche fatiche de’ PP. ^della Compagnia di Gesù nelle Miffioni del Para- guai; ma non abbiano detto fin quando comincino quefte fatiche per fervigio , di Dio , e bene del Profilino. Certo è, che considerando tuttala ferie de’beni, che abbandona ip Eùropa , e de’ travagli, a’quali fi efpone un Religiofo Europeo in eleggendo di pattare a quelle Miffioni , non fi può dire quanto quelli dia a conofcere d’aver radicato in fuo cuore un gagliardo Arno* re dì Diq e del Profilino, cioè la principal Virtù dell’Uomo Criftiano, e che nobil facri tìzio disè fletto egli faccia a Dio nell’ imprendere quella carriera. Potrebbe effere, che in cuore, di taluno de’Mifiìonarj, deftinati a feminar la fede diGe- Tarte I. O sù [p. 210 modifica]sù Crifto fra gl’indiani, col vero defiderio d'im-' piegarli e di patire in fervigio dì Dio li unitte qualche fegreto impulfo di libertà , o pure di curiosità per vedere i bei jpaefi dell’ Afia , o là fortunate Ifole dell’ Indie Orientali. Ma dal loffio di quelli venti va ben’efente, chi fi confa- cra alle Miffioni del Paraguai ; perciocché il pattar colà è un’andarli a cotifinare in ira romitaggio fra povere genti, dóve taon -capita qu àfi inai fò» reflieré aldino; in paefe privo de’molti comodi, e delle delizie d’ Europa; e un dedicare a Dio tutta la vita fua in prò di que’ novelli Criftiani , e ordinariamente con un addio perpetuo à quella parte di Mondo, dove s’ è nato , e dove s’hanno tanti parenti, etnici, e comodi; Permeglio nondimeno ravvifare il Coraggio e merito pretto Dio di quefti generofi campioni, che prendono à coltivare, le Criftianità del Paraguai, mi fia lecito"il tener dietro a i loro patti ; Avvegnaché chiunque entra nella Compagnia di Gesù, fia difpofto in Vigore del Voto dèli’ Ubbidienza a portarli alle Miffioni, e più vi fia òbhli- gato, chi fa il quarto Voto fra etti , fubitochè il Superiore comanda : tuttavia sì difcreto è il governo di que’ Religiofi , che d’ordinario .alcun d’effi nbn Vi va fpinto dal volere de*fuoi Miniftri Generali e Provinciali . Si lafcia che Dio tocchi il cuore a chi egli vuole, ed efi- bcndofi quefti tali, anzi pregando per lo più d’efiere ammetti a così fanto impiego : allora i Superiori, fe-non otta la poca fanìfà, ò altro impedimento, accordano la licenza. Il folito è di ammettere (blamente de i Giovani, principalmente per la neceffità d’imparar le L:ngue de gl’indiani, co’quali s’ha da cótìvCrfare: il che non è sì facile a chi declina dall’età virile alla vecchia •• « La [p. 211 modifica]La ineflè de i nuovi Miflionarj per reclùtarè I vecchi, fi ,fa dall’Italia', dalla Spagna, dalla Ger* inani a, Polonia, Ungheria,.e Paefi baffi ; e tutti quelli dcftinati a paffar nell’ America ; s’hanno prima a raunare nella Città di Siviglia, cioè in Ifpagha, con gravi incomòdi ; e ffafe , perchè cori viaggio far mare ò per terra, alcuni di due, ed altri di tre mila miglia per fola mente giugne- re ad èffa Città; Hanno quivi i PP.Géfuiti oltre alla Cala Profeffa, e. ài Collegio, uri’Ófpiziò fondato fino a’ tempi di S. Fràricèfcò Borgia da alcuni pii benefattori per mantenimento de i'Mif- iìonarp dell’America, che fi fermano àfpettando l’opportunità dell’imbarcò. E’quell’Oìpizip come un picciolo Collègio capace di, trenta fugget- ti, e nè è Slipériorè ftàbile.il P.Procurator Generale dell’Indie: Allorché fui principio dell’Anirio 1727. giunfe colà dòpo iriolti patimenti offerti in maré il P.Gàetanò Cattaneo, di cui più volte ho parlato, e tornerò a parlare ; ivi fi trovarono in tutto ottanta giovani Gefuiti di varie Nazióni* che àveano dà imbarcarli per Buenos Ayres; nè potendo capir tutti rièU’Ofpizio fud» detto, convenne ripartir gli altri nella CafaPrò- feffa, è nel Collegio. .Perchè li Lingua Spagnuo» la è un giovévole paffaporto, anzi un requifito hécéffariò a chi dee paffare alle Miflioni dell’ America: perciò chi dianzi non la poffiede , ivi fi applica per impararla:

Per 1q fpazio di quindici meli convenne al P. Cattaneo di fermarli con gli altri novelli Mif» fionàrj ini Siviglia, Tempre afpettando il fofpirato momento d’imbarcarli per l’America. L’im» pazienza; che provavano qiie’piiffimi Giovani , tutti accèfi di una fanta volontà di fervir Dio, in vederfi così lungamente differito l’imbarco , O a e il [p. 212 modifica]e il principio dell’Apostolico lor ministero, per cui aveano abbandonato tutto, comparisce in varie Lettere d'esso P. Cattaneo e spezialmente in una del dì 14 Luglio del 1727. in cui cosi scrive al Fratello: La maggior tribolazione , che proviamo fi è di vederci si lungamente trattenuti qui in Ifpagna y Infingati fempre dal Capitano dette Navi confalfe fperanze: poiché alla prima diceva, che farebbe all' ordine per partire nell' Ottobre paffuta , e perciò ci fecero ventre i nofiri PP. Ptoecttratori eoa tanta fretta da Germania, da Ungheria, ed Italia. Pei diffe per Dicembre, poi fi trafportò aFcb- ' brajo, ’ indi per Aprile ; poi diede quaft certa pra~ mtjfa per la fine di Luglio ; e al prefente non fi parla più per quando. Qui fiamo fuori del nofiro centro , e tutti i nofiri defiderj e difcorji vanno fempre a finire : quando verri quel giorno , in cui rimbarchiamo) quando giugneremo mai a que'paefi , dove fiam defiinati? Aggiugnete , che i nofiri PP. Procuratori hanno ricevuto ultimamente lettere dal Paraguai, dalle quali intendono il bifogno fempre maggiore t che hanno di Miffionarj : perchè que'poveri vecchi , altri ranno 'morendo, altri non poffono più ; e per altra parte crefcono le genti da affijleri e da convertire, mentre in una lettera awifano, che in un giorno filo vennero ad una nofira Riduzione quattrocento a renderfi fpontanea- mente Criftiani; e,che un' intera Nazione chiamata i Cmguanùs, (he abbraccia molti Popoli, inviò quattro fuoi Ambafciatori a quel nofiro P. Provinciale, /applicandolo colle mani incrociate di marr- dar loro almen quattro Padri della Compagnia ^ che ptedicaffero loro la nofira fanta Fede, perchè voleano-tutti abbracciarla, t fondar'ivi unaCriflia- nita. E ilpovero P. Provinciale fu co Gretto a ri- effondere loro con fuo gran travaglio, thè non potoa per [p. 213 modifica]Mt al/ora fervirli , attefit l/t grande fcàrfezza di faggetti, i quali appena beffavano per le Parrò- chic, e per altre Miflioni incominciato; e che flava appettando di mefe in meft un' abbondante recluta di Miflionarj da Europa ; e fubito giunti li fervmbbe bin volentieri, con altre notizie fimili , •che ci fono come tante /pine nel cuore , vedendoci avanti gli occhi la preda, e non potendo afferrarla. In altra Lettera detti 19. d’Agofto 1727. aggiu- gne T incomodo grave , che per sì lungo log- giorno nel caldiffimo Clima dell’ Andaltrzia pativano que'fervorofi Giovani, quali tutti di nobili Cafej,e più de gli altri iTedefchi allevati in paelì freddi, i quali lènza eccettuarne pur’uno erano caduti infermi, imo ne era morto, due non per anche fuon di pericolo, e gli altri poi"andavano, campando alla meglio. Oltre a ciò pativano non poco gl’italiani per la qualità de’cibi così carichi di fpecierie, che lì Pentivano bruciarci dentro, mentre al di fuori fecondo l’ufo di que’ paefi doveaoo ufar velie e mantello di panno : al che. non fapevano accoftumarfi elfi nollri Italiani, e fem brava loro d’andar più carichi di ve- fti, che i PP. Cappuccini , é ciò in tempo di State , che quivi è bollente, perchè da Maggio fino all’Ottobre mai non vi piove. Aggiugneancora , rapportar le Lettere venute dal Paraguai, che in tutta la Nazione ben numerofa de los Samu- cos, dove ultimamente fi è aperto l’adito alla predi cazion del Vangelo , non vi è che un Tadre, il quale travaglia quanto può, pure non può tutto ; e noi altri , che pano venuti unicamente per quefto , che non 'abbiamo altro in cuore, ce lo entiam tra- figgere da parti a parte alP udir tali nuove . Ed ecco qual fotte la fanta anfietà, e quali le pene di que’ piiflimi alunni per entra- O 3 re [p. 214 modifica]e una volta nella lizza, dove il Signor li chiamava. Provenivano tali impedimenti da i torbidi, che correvano allora fra la Spagna e l’Inghilterra, a cagion de’ quali il Capitano delle navi, che regolatamente di tre in tre anni vanno a Buenos Ayres, non trovava assai carico, non volendo i Mercatanti arrischiare i lor capitali in quelle pericolose congiunture. Si dice nondimeno, soggiugne il P. Cattaneo, che il Marchese di Villafuentes venuto ultimamente dal Messico sulla Flotta, insigne benefattore delle nostre Missioni della California, e fondatore della Casa del Messico, abbia risoluto d' imprestare al sopraccennato Capitano ottanta mila pezze , perchè poffa partir colle navi , e non detenga più lungamente la nofira Miffione col pregiudizio di tante povere anime, che affettano ehi le liberi dalla chiaviti del Demonio. Il detto Signore avendo veduto il gran bene, thè fi fa in quelle parti, è refiato affezionai iffimo alle fuddette Miffioni , per promuovere le quali ne gli ultimi confini della California avrà fpffq a quejl ora da cento quindici mila pezze, le quali al (erto fe le troverà in “Paradifo. | Ma non per quello venne la fofpirata ora di 1 metterli in mare, e pattarono più meli , finché inforca ben fondata fperanza, che il Capitano e le navi fòffero per ettere all’ordine in breve, fi trasferì la caravana raunata de i Miffionarj nel dì 26. d’Aprile del 1728. al Porto di San? ta Maria , Città fituata in fito ameniffimo , e favorito da venti frefehi fulla fpiaggia idei mare, in faccia all’lfòla di Cadice , la quale è dittante dal continente fette o otto miglia. Ivi convenne Aggiornare fino al Dicembre , in cui finalmente s’udì 1’ accertato avvifo del vicino 1 imbarco: il che riempiè d’indicibil confolazìo[p. 215 modifica]ftc quella generò!» Gioventù, tutta piena, d’ar- ' flòre per la falute de’poveri Indiani. Co’ Tegnenti termini ne lcriveva il Padre Cattaneo. il de. Jideno si grande, che abbiamo tutti fti giugnere finalmente al tei mine da Dio deftinatoù , fa che non vediamo 1‘ora di montare in nave, fienosa la minima repugnanzq d'incontrare quei patimenti , che pur fono inevitabili in si lunga navigazione, e in un tempo ancora non del tutto a prtpofito , qual é quefto del verno, in cui, come dicono, in fino alle Canarie diftanti di qua mille miglia, i mari fon burrafiofiffmi. Io quanto a me vi confieffo, che in mare non iftò troppo bene , di modo che per folo andare in battello, fino alla nave , fon coffrctto a pagarne il tributo . Contuttociò con la grazia di Dio non folo non finta la mìnima dijficultà, ma anzi un' ardenti/fimo de fiderio di vedermi già in alto mare, e me lo finto più ac ere fiere dall' allegrezza t contènto , che ammiro in tutti i miei Compagni , gran parte de' quali, per ejftre Studenti, o Noviz- pi di poca età, tra quali alcuno della primaria Nobiltà di Spagna, e per configuente di compiefilone affai delicata, dovrebbono pur fentire qualche naturai ribrezzo, fapendo molto bene, còfa còftino sì lunghe navigazioni, majftmamente quando fi va in navi picciole e cariche di gente ; e nulla dimeno firn- brano andar'a nozze. Ora con tale efempio avanti a gli occhi bifognerebbe effere di. ghiaccio à- nvn infervorar fi. “Prego pertanto Dìo , che c invìi quanto prima il vento neceffario pir Ufiire di porto &c. Solamente poi nella Vigilia del Santo Natale fecero vela le due Navi o Fregate di trenta pezzi di cannóne per cadauna, dove erano compartiti i novelli Miflionarj , Accompagnati da uh Petacchio, e da un picciolo legno d’avvifo. La pavigazione da Cadice lino a Buenos Ayres li 0.4 cal[p. 216 modifica]calcola otto mila miglia, viaggio di - ben lungo, durata, fenza mai muovere un piede fuori di nave, fuorché alle Canarie, con iftar chiufi infito angufto, con letti larghi due foli palmi cadauno, quanto batta per capir’un’uonao con iftentò , gli uni grettamente annetti a gli altri. Non-v’ha-pot viàggio di mare, che non (ìa accompagnato da i pencoli delle tempefte, de’Coriàri , ò de’nemici della Spagna, sètta è. in guerra con una Potenza. Ma per andare al .Paraguai fra gli altri incomodi fuol’eflere il più grave quello di dover pattare la Zona torrida, e la Linea Equinoziale. Guai fe la calma coglie, come d’ordinario accade, in que’lìti le navi, e le ferma immobili per alquanti, non che per affaifiìmi giorni. Ad ognun fera- bra allora deflère calato all’Inferno: cotantoin- lòpportabile ivi li fente il Caldo, a cui tengono poi dietro varie infermità,, e le morti di.molti. Arrivati poi che fono a Buenos Ayres iMittiona- rj, dopo aver provati anche ivi gl’incomodi della mutazion del Clima, e de’cibi, convien loro imprendere tofto la fatica d’imparar la.Lingua della Mittione, a cui fon dettinati. Non li può dire quanta diverfità di Lingue s’incontri ira gl'indiani Infedeli dell’America Meridionale , difetto originato per effer’eglino tanto fra lor divifi, e sì facilmente l’un Popolo in guerra coll’altro « Tuttavia per l’ordinario tre fon le Lingue principali , che fi ftudrano da i Miffionarj , cadauno fecondo la fua degnazione.* cioè quella de’ Guatanti , che fi parla nel Guairà, l’alta de hi Chi- quitos, e la terza de los Marotocos, ufata anche dalli Zamucbi: Lingue ftrane , che niuoa correlazione tengono fra loro, e meno con le Europee» Retta finalmente il,viaggio di que’buoni Servì di Dio da Buenos Ayres alfe Riduzioni , alle qua[p. 217 modifica]quali fono attegnati, viaggio il minore di fecen- to miglia, e che per «ltri afcende lino a mille ed ottocento miglia, fottopofto anch'effo'amolti e gravitimi incomodi , ficcome apparirà da una Lettera del P. Cattaneo. E quello non èfe non U Noviziato delle fatiche, che va ad incontrare per amore di Dio, e per zelo delle anime de’ poveri Indiani , chi fi confacra alle ri- niotiifime Miffioni del Paraguai. Quel buon Dio, eoi sì anfiofamente imprendono a fervire que’pit e magnanimi Giovanetti, egli foto può ben co- nofcere , qual merito effi vadano raudando, per premiarlo poi da par fuo nel Regno delle lue delizie.

Intanto a me nuli’altro ceda da dires fe bon che mi crejdo lecito di ripetere , che chiunque ha letto le Storie o defcrizioni dell’altre Miffioni fatte da i facri Miniftri della Chiefa Catto-t lica in tante parti del Mondo, per convertire a Dio i Popoli Infedeli , paragonando quelle con le MilOoni del Paraguai , e d’ altre Provincie dell’ America Meridionale , agévolmente ravvi- ferà e confetterà , che quelle fon . le più fortunate' , e benedette da Dio . Quivi egli è ben fervilo , quivi coroparifce lo fpirito de’ primi Criftiani » E fe cederanno una volta tanti oda-’ coli polli da gli Spagnuoli fteffi alla dilatazioni del Vangèlo ; e fe la gloriofa Pietà de i Monarchi Cattolici manterrà fempre in avvenire i privilegi accordati a i nuovi e vecchi Indiani convertiti a Dio; e fe pure fi arriverà un dì a (chiamare l’infame Babele de i Corfari di S. Paolo nel Bràfile , òhe tanti mali e danni hanno finora inferito non fileno a gl’ Indiani felvaggi , che a i Criftiani del Paraguai : potrebbe darli , che a poco a poco altre Nazioni Barbare di quel[p. 218 modifica]le valle Provincie , tuttavia oftinate nell’ Infedeltà , per l’indefefla cura de’Miflìonar; della Compagnia di Gesù piega flèro il collo fotto il (bave giogo della Legge di Crifto ; e che molti tratti di quei paefe ora fpopolati , jmbofchiti , ed incolti per cagione de’ Mammalucchi Brattiiani , per le guerre fatte a gli Spagnuoli, o fra lo/o, da i fetvaggi Indiani, fi riduceffero a buona Coltura , e a popolarli di gente Cnftiana Cattolica. Il che fe avveniflè , lì vedrebbe la vera Chiefa di Dio empiere e fantificare una parte del Mondo, che è maggiore della fteffa Europa .Certamen* te ha l’altiflìmo Iddio quivi fabbricato, e femore .più va accrefcendo un bel nido alla lànta fua Religione, forfè per compenfarla un giorno della ? udita di tante Provincie , eh’ella ha fatto in uropa, in Affrica, e in Alia. E fe tanti e tanti per fuperbia, o per interefle, o per fora© hanno abbandonata la vera dottrina della fua Chiefa : ecco quefta dottrina piantata è dilatata in altri paéfi, dove abita l’umiltà, di^ maniera che pofliam più che mai alzar le mani al Cielo , e dire col Signor noftro: Confiiebor tèi “Pater, Domine Cali iy Terree, quia abfcondifli btc a fapien- tibùs, iy tevelafti ea parvulis. Le Lettere, fcritte fui principio del corrente fecolo;dalle Miflioni dt’Mocbi, portavano, che più di cento mila Indiani Infedeli , rapiti dalla conofeenza della vita , felice e fanta , che menano i loro Compatrioti fotto il governo de’Miflìpnarj, faceano iftanzadi facri Operaj per eflère iftruiti nella noftra Reli* gione . Ma cne per carelli© di tali ajuti non fi poteva attendere alla lof converfione -, la qual pure potrebbe tirarli dietro quella d’altri aflaiflì- tni Indiani : giacché fi aflicura , che que’ valli paefi fon popolati più di molti altri . Appartie[p. 219 modifica]ge alla divina Grazia di toccare il cuore a gli amatori di Dio , e di fomminiftrare i mezzi, onde maggiormente fi poffa dilatar la Fede Canta fra chi fiede tuttavia nelle tenebre è nell’ombra della morte . E perciocché ho io più volte par? ia^o delle f ettere del P. Cattaneo con anche prò? metterle a i Lettori , le riceveranno eglino qui appretto , con ficurezza di provveder loro un’one- fta ricreazione in leggerle , perchè la penna di lui fapea dipignere con bella chiarezza e grazia le cofe; nè era minore il fuo giudizio in ben riflettere fopra ciò, ch’egli andava offervandonel fuo viaggio alle Miffioni del paraguai . Se alle mani mie fottero venute tutte quelle , eh’ egli fcritte a più d’uno, fon dargli contezza di quelle contrade, avrei fatto ancor d’ effe un regalo al Pubblico. E le Dio non l’aveffe chiamato sì di buon’ora a ricevere il guiderdone delle fue fatiche , niun forfè era più atto di lui a darci un pieno ed efattittimo ritratto di quella gran parte di Mondo.