Il Conte Rosso/Prologo/Scena terza
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Challant, Seyssel.
- Seyssel
- Tu rimani, Challant? Salgono in sella
- I buoni savoiardi.
- Challant
- Il mio cavallo
- Non sostiene di starsi inoperoso
- Spettator dell'agone.
- Seyssel
- Nella loggia
- Real...
- Challant
- Non amo la folla.
- Seyssel
- A tua posta.
S'avvia, poi torna.
- Pur mi duole vederti indifferente
- Alle patrie fortune.
- Challant
- Io guardo il mondo
- Co' miei occhi.
- Seyssel
- E mi duol che dal comune
- Pensar tu solo dissenta.
- Challant
- Son pago
- Della mia solitudine.
Squillo di trombe all'interno.
- Seyssel
- La giostra
- Incomincia. Vassallo, il tuo signore
- È in armi.
- Challant
- Il mio signore!... un paladino
- Della leggenda, uscito dalle tavole
- Alluminate d'un salterio, a viva
- Mostra di morti costumi! Un eroe
- Da caroselli e da Corti d'amore!
- Seyssel
- Un valoroso!
- Challant
- Che non sa regnare!
- Vuol ben altro Savoia che fioriti
- Vincitor di tornei, proponitori
- Delle spavalde sfide onde un novizio
- Fa del blasone finestra. Né ai colpi
- Scambiati cogl'Inglesi, i Vallesani
- Porranno l'ire, né il furbo marchese
- Di Monferrato le insidie. Un cadetto
- Cerchi nome giostrando: in Amedeo
- Vive, qual egli sia, tutta Savoia.
- Ben provvide suo padre a dispogliarlo
- D'ogni efficace autorità.
- Seyssel
- In favore
- Di Bona di Borbone!
- Challant
- Iddio la serbi
- Lungamente allo Stato.
- Seyssel
- Tu stai dunque
- Per Bona, tu?
- Challant
- Sto per chi regna.
- Seyssel
- E usurpa.
- Challant
- Stolto ei che lo patisce; io non m'arrogo
- Difendere quel dritto ch'egli stesso
- Abbandona. Egli piega alla tutela
- L'adulta fronte, e al suo piacer m'inchino
- Quando l'ho per pupillo. È valoroso!
- Il mercenario venturier non mette
- Contro un colpo di dadi la sua vita?
- Il senno è gloria dei potenti.
- Seyssel
- Lascia
- Che la fiorente gioventù fecondi
- Nell'arme il frutto del saper, che il largo
- Sole dei campi lo maturi! Il senno
- Vien da coscienza di potere, e Bona
- Crebbe il figliuolo ad ignorar se stesso.
- Ch'ei si conosca e regnerà.
- Challant
- E se cade?
- Se degl'Inglesi, esercitati all'armi
- E provetti nei campi, un sol prevale,
- Che poter sarà il suo? Vinto in cercata
- Temeraria battaglia, avrà dinanzi
- Beffeggiatrice la rivolta, e mille
- Prodigi di valor non basteranno
- A levar della prima onta il sigillo.
- Guai le glorie che scemano!...
Squilli di tromba all'interno.
- Voci
all'interno.
- Savoia!
- Viva Savoia!
- Seyssel
- Non scema, non scema,
- Challant... Li ascolti? È superato il primo
- Scontro, vince il pupillo e in faccia a tutti
- I baroni di Francia e d'Inghilterra
- Il rosso pennoncello agita al vento
- La croce vittoriosa, e intorno echeggia
- Il caro nome del mio Sire. Vieni:
- In quelle grida festose odo l'eco
- Delle natìe montagne e dei sognati
- Trionfi; vieni: un giorno ai nostri figli,
- Di questa giostra curiosi, amaro
- Ci sarà dire: «Io non la vidi!» Ancora
- Ti rimani? Sii cauto. Un gran sospetto
- Od una gran calunnia ti colpisce.
- Temi il periglio del Conte o il trionfo
- Del marito?
- Challant
- Tu menti.
- Seyssel
- Non affermo,
- Chiedo. Parteggi per Bona. Ma v'hanno
- Due Bone di Savoia: una, la grande
- Contessa, imperiosa, incaparbita
- Nella sua signoria, sol donna in questo:
- Ch'ebbe un figliuol cui non fu madre mai;
- L'altra, giovine, bella, lusinghiera,
- Dell'arti dello Stato indifferente
- Quanto maestra delle femminili,
- E più amante di sé che del marito.
- Challant, qual delle due servi?
- Challant
- Di quanto
- Distano la tua lingua e la tua spada?
- Seyssel
- Fiacca risposta.
- Challant
- La sola che calzi
- Alla calunnia.
- Seyssel
- Non celarti. Tu ami
- Come un forte qual sei: miseramente.
- Tu sai qual vana femmina ti allaccia,
- Sai ch'essa esulta della tua caduta,
- Fredda di sensi e di cor, che ti vede
- Combatter fra il suo amore ed il rispetto
- All'insidiato sire, e nell'angoscia
- Che ti rode le oziose ore diverte.
- Tu non isperi, la disprezzi e l'ami.
- Ti ho visto impallidire ad un suo sguardo,
- Ammutirti a un suo cenno, ed a notturni
- Galoppi uscir pei campi quando a sera
- Il bel corpo, guardandoti, inclinava
- Sul braccio del marito: una promessa
- Di acute voluttà che non mantiene.
- La gran Contessa intanto a sé procaccia
- Coll'arti della nuora, e sa che, avverso
- Ad Amedeo, per lei parteggi. Il figlio,
- Suo legittimo sire, odia e di Stato
- E di casa e d'amici lo diserta.
- Vedi a chi servi?
- Challant
porgendo l'orecchio.
- Che tumulto! Senti...
- E or che orrendo silenzio! Nell'arena
- È passata la morte!
- Seyssel
- Oh Dio!
- Challant
- Va, corri...
- Io non ho core di vederlo ucciso.
- Seyssel
guardando dal palco reale verso la lizza.
- Sono vivi... combattono senz'armi...
- Si abbracciano... si squassano tremendi
- Per vuotare le selle... O Dio! L'Inglese
- Ha più alto cavallo... Anche i cavalli
- Si mordono... Amedeo, ritto, si pianta
- Sulle staffe... È perduto!...
- Challant
- Ah!
- Seyssel
- Si divincola...
- Si scioglie... abbranca... sprona... fugge... Il conte
- Di Arundello è caduto.
Squillo di tromba.
- Voce d'Amedeo
all'interno.
- A me Savoia!
- Voci
- Viva Savoia!
- Challant
a Seyssel.
- Ha vinto! Ha vinto! Oh l'ansia,
- Come allunga l'istante! Il mio signore
- Ha vinto! Dimmi, era bello, n'è vero
- Nell'eterno momento? Io l'ho veduto
- Torreggiare nel ciel più fiammeggiante
- Che spada al sole. Tu m'hai letto in core:
- Amo Bona; ma il cuor mi si divide
- Fra il rimorso e l'amor, potenti entrambi
- E maligni del par. Quando la vedo
- Così gelida e bella, essa mi appare
- Come la fata delle mie ghiacciaie.
- Me la fingo dai gioghi alti discesa
- Dove l'uom non respira e dai silenzi
- Inconturbati dell'immensa neve.
- Ma il sol dissolve quelle nevi, il sole
- Squaglia quei ghiacci, che scendono a valle
- Gorgogliando nei botri e ribollendo
- Come pece infuocata. Oh! s'io potessi
- Squagliar così di quelle membra il gelo
- E soffiarvi l'inferno, e moribondo
- Disseccarmi le vene a quel bollore!
- Se Amedeo fosse un uom! Ch'egli combatta
- Da forte, non mi cale, anch'io combatto
- Da forte: un uom di senno e di volere!
- S'io potessi pensar che troveranno
- Tutela in lui le costumanze, i patti,
- Il pacifico dritto e la ragione
- Delle genti e l'onor della sua Casa!
- Se dovessi inchinarlo, non sovrano
- Per feudale osservanza, ma per mente
- E per virtù sovrano, oh ben saprei
- Quetar la febbre che m'impazza. Al Conte
- Di Savoia i Challant devon tributo
- D'armi, di censi e d'onoranze: io pago
- Il mio debito al trono. Nella casa
- Egli è un uom come me; che mi soverchi
- Umanamente, e m'avrà ligio. Solo
- La riverenza all'uomo è talismano
- Contro il soccùbo che la notte infuoca
- Il mio guanciale colle carni mute.
- Seyssel
- Dà tempo agli anni e ad Amedeo.