Il Conte Rosso/Atto terzo/Scena terza
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Bona, Challant, e detti.
- Bona
accorrendo.
- Quai grida!
- Challant
accorrendo.
- Che avvenne?
- Granvilla
- Mastro Luca mi oltraggia.
- Luca
- Ser Granvilla
- Mi offende.
- Bona
- Uno alla volta. La cagione
- Della contesa?
- Granvilla
- Egli...
- Luca
- Io volea...
- Bona
- Vi ho detto
- Uno alla volta...
a Luca.
- Parla.
- Luca
- Egli pretende
- Trarmi a consulto pel Conte.
- Granvilla
- E ricusa.
- Challant
- Neghi servizio al tuo Sire?
- Granvilla
- Io son certo
- Che un ordin della nostra graziosa
- Contessa l'indurrebbe.
- Bona
a Luca.
- Accondiscendi
- Al consulto.
- Granvilla
- Madonna, vi ringrazio.
- Bona
- Non ti parlo, Granvilla. Ti conosco
- Per dappoco... Se il Conte in me s'affida
- Ti dà lo sfratto per sempre.
- Challant
- Voi stessa
- Nol chiamaste in Ripaglia?
- Bona
- Fu consiglio
- Di mio fratello il Duca di Borbone.
- Ma feci in me penoso esperimento
- Del suo poco sapere.
Granvilla fa per parlare.
- Abbindolarmi
- Non cercar con parole; e assai ti basti
- Se di mia sola autorità non compio
- Quanto invan prego dal figlio.
A Challant.
- Vedeste
- Il Conte?
- Challant
- Sì.
- Bona
- Che nuove?
- Challant
- Egli s'allieta
- Che da otto giorni il violento accesso
- Più non lo colse, e si chiama guarito.
- Ma la sua pallidezza pertinace
- Mi sgomenta.
- Bona
- Oh, mio Dio!
- Challant
- Verrà fra poco
- A ricever l'omaggio dei vassalli
- Che da tempo non vede, e già vagheggia
- In sua fidanza giovanil di porsi
- A nuove imprese.
- Bona
- Indubitabil segno
- Di pronto risanare.
- Challant
- Io lo vorrei
- Scorato invece, che più cauto intende
- Al riparo il timor che la fidanza.
- Egli allenta le cure.
- Bona
- Eppur richiese
- Mastro Luca a consulto.
- Challant
- Io vel costrinsi.
- Bona
- Voi, messer conte? Il materno mio core
- Ve ne dà vive grazie. Dubitate
- Voi pur di ser Granvilla?
- Challant
- Io figgo il guardo
- Forse troppo lontan.
- Bona
- Non l'ho per tristo,
- Ma certo per inetto.
- Challant
- Per inetto
- Fisico il mal non nasce, al più non scema.
- Bona
- Oh, che pensiero è il vostro?
- Challant
- Concedete
- Ch'io torni al Conte. Mastro Luca...
- Luca
- Almeno
- Date che venga solo; non vo' pormi
- Con tal messere.
- Bona
- Niun, credo, sospetta
- Ch'io parteggi per lui, ma non comprendo
- Questa tua riluttanza. Errò la cura?
- E tu al meglio provvedi; ma è suo dritto
- Chiarirtene gl'intenti...
- Luca
- Ed affogarmi
- In un mar di parole, e quando intorno
- Mormora sorda una tremenda accusa,
- Così avvincermi a sé ch'io pur mi tinga
- Della sua pece.
- Bona
- Che accusa? Rispondi.
- Che l'ultima io mi sia della mia Casa
- A saperne i secreti?
- Luca
- E pur già corre
- Per le bocche di tutti... io non ardisco
- Pur di parlarne.
- Bona
verso il Granvilla.
- Maledetta l'ora
- Del tuo primo venir! Che l'inscienza
- Ti si volge a perfidia e involontario
- Il vero danno col supposto accresci.
A Luca e a Challant.
- Ben v'indovino. A noi, nati al comando,
- Fin la sventura è più sinistra, e quasi
- Governassimo noi l'eterna legge
- Che misura lo vite, ognor maligno
- Al nostro capezzal siede il sospetto;
- E quanto appar nell'infimo vassallo
- Opera di natura, in noi diventa
- Frutto d'immaginarie arti nemiche,
- Sì che del morbo il minor danno è morte
- E ci facciam malefici morendo.
- Non più verbo di ciò. Pregate il cielo
- Che nel materno lacerato core
- Il dubbio non germogli, o guai per tutti.
- Che propizio terreno a tal semenza
- È l'angoscia in cui vivo. S'io comincio
- A sospettar, né io né voi sapete
- Dove m'arresto.
A Granvilla.
- Tu primo, ma teco
- Quanti furon più cari al cor del figlio
- E n'ebbero il governo, a dispiccarti
- Non seppero da lui quando io, presaga,
- Pur lo chiedeva; né potrìa salvarli
- Il ricco censo, il grado o la corona
- Comital!
- Challant
- Che?
- Bona
- Challant, non ti ho nomato.
- Challant
a Luca.
- Andiam, maestro.
Esce con Luca.
Appena uscito Challant, Bona si assicura di esser sola col Granvilla, e poi gli si accosta rapidissimamente.
- Bona
a Granvilla.
- Partirai stasera.
Granvilla, che è volto verso la porta d'entrata, vede Challant che torna.
- Granvilla
- Oh!
- Bona
si volge rabbrividendo.
- Che?... Che vuoi?
- Challant
- Madonna, il Conte!