Il Conte Rosso/Atto terzo/Scena seconda
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Mastro Luca, Granvilla.
- Granvilla
seguitando il discorso incominciato a bassa voce.
- Il Conte lo comanda.
- Luca
- Nel vicino
- Villaggio di Thonon vive e professa
- Un fisico di vaglia: a lui mandate.
- Granvilla
- Vi chiama il Conte.
- Luca
- Io non sono che un povero
- Barbiere che mi svago a far ricette.
- Granvilla
- Oh! vi tengo a maestro.
- Luca
- Non son degno
- Pur d'esservi scolare.
- Granvilla
- A voi si volge
- Come a sol meridiano ogni sapiente.
- Luca
Voi siete l'arca d'ogni scienza.:
- Granvilla
- Io piego
- Riverente la faccia a mastro Luca.
- Luca
- Io le ginocchia a ser Granvilla.
- Granvilla
- Quelle
- Felicissime dita han tratto arcane
- Ignorate virtù dalle fragranti
- Erbe dell'Alpi.
- Luca
- E dai cavi fornelli
- D'onde a spire il nocivo alito esala,
- Succhi miracolosi il ben nutrito
- Vostro senno ricava.
- Granvilla
- Nel malore
- Che lo travaglia, il Conte a voi si volge.
- Luca
- Vi fa torto, messere.
- Granvilla
- Invan combatto
- L'ostinata malìa.
- Luca
- Se già profuse
- Le sue cure un Granvilla, ognun disperi.
- Granvilla
- Forse vi dolse di vedermi eletto
- A medico del Conte?
- Luca
- In me confida
- Bona, la gran Contessa, ed è in salute.
- Granvilla
- Dove il male imperversa, ivi si mostra
- La valentia del fisico.
- Luca
- E più dove
- Il mal non attecchisce.
- Granvilla
- M'accusate
- D'imperizia?
- Luca
- Una pecca involontaria.
- Granvilla
- Son pochi giorni, la grande Contessa
- Tossiva a sangue: che le deste?
- Luca
- Posi
- Sott'esso il suo guanciale il dente acuto
- D'una biscia.
- Granvilla
- Davvero? E voi con secche
- Virtù curate un morbo umido?
- Luca
- Aspetto
- Maggior lume da voi.
- Granvilla
- Nel corpo umano
- Stanno quattro virtudi: appetitiva,
- Retentiva, espulsiva e digestiva.
- Il fuoco fa la prima, perché caldo
- E secco. La seconda è della terra,
- La quale è fredda e secca. L'espulsiva
- Virtù è nell'acqua, perché fredda ed umida.
- Nell'aer, la digestiva, umido e caldo.
- Concedete?
- Luca
- Egli è chiaro.
- Granvilla
- Ora quel morbo
- Che l'espulsiva virtude produce
- Sol nell'umido e freddo ha suo riparo.
- Luca
- Oppositis virtutibus...
- Granvilla
- La tosse
- Ha facile rimedio.
- Luca
- Ed è?
- Granvilla
- Sputare
- Nella gola di un rospo di palude.
- Luca
- Dove studiaste Quadrivium?
- Granvilla
- Nel centro
- D'ogni umano sapere: in Oriente.
- Luca
- Là professano i maghi.
- Granvilla
- Il sortilegio
- È il sommo della scienza.
- Luca
- Ed al bisogno
- Una scienza che uccide.
- Granvilla
- È fisso in cielo
- Il termin della vita.
- Luca
- Ma talora
- L'opra dell'uom l'affretta.
- Granvilla
- Che intendete?
- Luca
- I miei più giusti pensier me li serbo
- Per me solo, messere.
- Granvilla
- Riconosco
- Chi parla in voi.
- Luca
- Chi mai?
- Granvilla
- La gran Contessa,
- Che in ispregio mi tiene e m'aborrisce.
- Luca
- Pure ha fama di molto accorgimento...
- Essa fu che vi accolse, e nelle buone
- Grazie del Conte v'introdusse.
- Granvilla
- E a un tratto
- Mutò registro.
- Luca
- Chi ha fiore di senno,
- Riconosciuto l'error, si ravvede.
- Granvilla
- Ah! fu errore l'accogliermi?
- Luca
- M'è avviso
- Che la Contessa lo creda. Io rispetto
- La mente dei padroni.
- Granvilla
- Il Conte ha posto
- In me tutta la fede.
- Luca
- Ed è malato.
- Granvilla
- Ben snebbiarla saprei, madonna Bona,
- Se mi desse udienza... Ella ricusa
- Fin di parlarmi.
- Luca
- Vi conosce all'opra;
- Che giovan le parole?
- Granvilla
- Un ignorante
- Tanto ardire s'arroga?
- Luca
- Un cerretano
- Se ne arroga ben più.
- Granvilla
- Voi non sapete
- Che pestar l'erba nel mortaio.
- Luca
- E voi
- Che rimestar pasticci.
- Granvilla
- Io le conosco
- Le vostre droghe: malva ed acqua fresca.
- Innocuo lassativo.
- Luca
- A voi non garbano
- Che i mordenti squillitici e i veleni.
- Granvilla
- Spesso un velen risana.
- Luca
- Colla morte.
- Granvilla
- Messer!
- Luca
- Messere!