Il Conte Rosso/Atto terzo/Scena sesta
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Amedeo, Challant.
- Amedeo
sedendo.
- Sono spossato! L'importuno
- Zelo nuoce ben più che il mal talento.
- Challant
- Fatevi cor.
- Amedeo
- Dimmi, Ibleto, ho l'aspetto
- D'un moribondo?
- Challant
- No, sire.
- Amedeo
- La morte
- Dà, credo, avviso della sua venuta.
- Né mi sento morir, né cerco inganni,
- Né ricuso il pensier della grande ora.
- Challant
- Essa è lontana.
- Amedeo
sorridendo.
- Quello stolto sdegno
- Contro il Granvilla!
- Challant
- Sviate la mente
- Da tai ricordi.
- Amedeo
- Hai ragione. Io ti voglio
- Parlar di cosa che da lungo occupa
- Le mie dogliose insonnie.
- Challant
- Riposate.
- Ad altro giorno le cure...
- Amedeo
- Il domani
- È il giorno dei pusilli... Tosto.
- Challant
- Ascolto.
- Amedeo
assorto in pensieri involontarii.
- Il Granvilla m'uccide! Onde l'accusa?
- Ardòn mi è certo amico, e non dà fede
- A vane ciarle... Quel pensier fatica
- La mia povera testa, e s'anche ad altro
- Mi volgo e intendo, lo sento agitarsi
- Oscuramente in me.
- Challant
- Dategli sfogo
- Con aperto discorso.
- Amedeo
- Ohibò! L'uom fermo
- Comanda a' suoi pensieri. Odi. Per morte
- Che immatura mi colga, io lascierei
- Giovin di soli otto anni il figlio mio.
- Vantano egual diritto alla reggenza
- Mia madre e la mia donna, e se un espresso
- Voler non interviene, è minaccioso
- Di funeste discordie un interregno.
- Lo Stato è in pace, e di fuor non prevedo
- Insidie alcune: non ebbi nemici
- Nella mia vita; e s'anche Ardòn sospetta
Poco alla volta cessa di parlare con Challant, e parla con se stesso.
- Di mortali propositi il Granvilla,
- Di lui non m'impauro... A che nemico
- Mi sarebbe colui? Che può giovargli
- Il mio morir? Per mia morte il Granvilla
- Non sarebbe né conte né reggente...
A Challant atterrito.
- Quel tuo riso beffardo io già lo vidi
- Quando parlai di mia madre... Né conte
- Né reggente?... A te pure è balenato
- L'orribile pensiero...
Gran pausa.
- Esso covava
- Mostruoso nel mio torpido spirto,
- E ne sentivo da lungi tremando
- Gl'informi avvertimenti.
- Challant
- Almen vi salvi
- Sire, il sospetto...
- Amedeo
- Dunque non ripugna
- Alla mente dell'uom tanta sciagura?
- Non soverchia il poter dell'alma umana?
- L'intelletto vi giunge?!... Oh, ben può il braccio
- Compirla...
- Challant
- È un mero dubbio.
- Amedeo
- E se un errore,
- Se un error fosse il nostro? Pensa, Ibleto,
- Quale offesa alla madre! Io l'accagiono
- Di tal misfatto, che mertai per vero
- Solo a pensarlo.
- Challant
- L'idea nacque, e nulla
- Può distruggerla ormai.
- Amedeo
- Cerchiamo insieme
- Di vincer questo incubo... io non domando
- Che un inganno di più: dammelo, Ibleto.
- Challant
- Io temetti di lei fin da quel giorno
- Dell'incauto perdono in Canavese.
- Amedeo
- Sì? Parla, parla.
- Challant
- Tornati in Ripaglia,
- Essa apparve mutata: afflitta e grave
- Vi si mostrò; dismise ogni comando,
- Tutta volta all'infante. Voi frattanto
- Intendevate a Nizza, e quell'impresa
- Vi crescea gloria e potenza.
- Amedeo
- E la madre
- Esultarne pareva...
- Challant
- Vi rammenta
- In qual dì giunse il Granvilla?
- Amedeo
- Quel giorno
- Che mi partii per Nizza...
- Challant
- Vi rammenta
- Come Bona l'accolse?
- Amedeo
- Era mandato
- Dal duca di Borbone.
- Challant
- Vi rammenta
- Che venirne con voi dovea la madre
- Per crescervi splendore?
- Amedeo
- E un improvviso
- Malor la incolse, e rimase.
- Challant
- Per via
- Mi parlaste di ciò: che Bona al figlio
- Non perdonava la nuova grandezza.
- Amedeo
- Vo' fatti, non giudizi.
- Challant
- Ripugnante
- Eravate al Granvilla.
- Amedeo
- Io fui caparbio
- Figlio sempre. La madre ognor m'apparve
- Quasi nemica, e quanto a lei piaceva
- M'era perciò discaro.
- Challant
- Sano allora
- Eravate.
- Amedeo
- E gagliardo. Mi cadevano
- Però a ciocche i capegli.
- Challant
- Ritornammo
- In Ripaglia.
- Amedeo
infervorandosi.
- Alla madre eran spiaciute
- Le cure del Granvilla...
- Challant
- E, graziosa,
- Vantava il senno di maestro Luca.
- Amedeo
- E mi seguìa con preghiere e consigli
- Che mi volgessi a lui per ristorarmi
- Della calvizie, a segno che mi venne
- Il vecchio Luca in fastidio... e di quanto
- Egli perdea, crebbe il Granvilla.
Challant vuol parlare.
- Lascia.
- Se n'avvide la madre, e diede ogni opra
- A tormelo di mente; e che sprovvisto
- Era d'ogni saper; che mi guardassi
- Dal porgli fede; ch'era buono avviso
- Cacciarlo di Ripaglia. E nel cospetto
- Della mia Corte lo chiamava un vano
- Mettitor di parole, un giuntatore.
- Vedi, vedi, Challant?
- Challant
- Certo, l'insidia
- Fu con molta arte condotta. Io vegliai
- Gran tempo ancora... invan.
- Amedeo
- Vedi?
- Challant
- Inquieto
- Posi Clara in agguato: invano.
- Amedeo
- Vedi?
- Vedi? Ah, torno alla vita!
- Challant
- Eppur se fosse
- Corsa fra lor parola?
- Amedeo
- Conviventi
- In una casa istessa...
- Challant
- Apertamente
- L'uno all'altro si volge, è ver. Ma quando
- Nel cospetto d'ognun la madre ostenta
- Sì grave sdegno che persino un motto
- Di risposta gli nega, e invoca e grida
- Lo si discacci, ed a secrete intese...
- Amedeo
- Ma la prova di queste?
- Challant
- Or or la vidi
- Qui parlargli sommesso.
- Amedeo
- E che gli disse?
- Challant
- Ignoro.
- Amedeo
- Lunghe parole?
- Challant
- Una sola.
- Basta un colpo a ferire. Ed il sospetto
- Di Ardòn?
- Amedeo
- Che?
- Challant
- Non l'udiste?
- Amedeo
- Sul Granvilla,
- Non su Bona cadea.
- Challant
- Su entrambi.
- Amedeo
- Entrambi?
- Oh questa è la parola che mi uccide!
- Il nome di Savoia pei vassalli
- Del conte di Savoia s'accompagna
- Col nome d'assassino!
- Challant
- Incerto, incerto
- È il fatto ancor.
- Amedeo
- Meglio certo e ignorato,
- Che non falso e palese!
- Challant
- Ove si avveri
- Quel vostro risanar, tosto dilegua
- Il dubbio. Io vi avvisai per distaccarvi
- Dal Granvilia.
- Amedeo
- O fu tristo, e il mal non sana;
- Od è innocente, e lo serbo.
- Challant
- Nel solo
- Mastro Luca fidate.
- Amedeo
- Ed avvaloro
- I sospetti... No, Ibleto, a Dio m'affido.
- Or poni mente... a chi dar la reggenza?...
- Challant
- Così forte voi siete?...
- Amedeo
- Poni mente:
- A chi?
- Challant
- A Bona.
- Amedeo
- La mia donna?
- Challant
- No. A Bona
- Di Borbone.
- Amedeo
- Che? a mia madre? E l'accusi!
- Challant
- D'insidiar voi, l'accuso: e dello Stato
- Qui si ragiona.
- Amedeo
- Non son io lo Stato?
- Challant
- No, sire, col morir nostro non muore
- Lo Stato.
- Amedeo
- S'ella è rea...
- Challant
- D'una sfrenata
- Ambizione è rea.
- Amedeo
- Porrò mio figlio
- Nella man che m'uccide?
- Challant
- Intatto al figlio
- Serberà quell'impero che con tanto
- Frutto di colpa ottenne.
- Amedeo
- E la mia donna?
- Ah, t'indovino... dei passati affetti
- In me temi il ricordo...
- Challant
- Ho morta l'alma
- Ad ogni affetto. Ma se può il ricordo
- Del vinto amore accrescermi credenza
- Quando nel danno di colei che tanto
- Cara mi fu ragiono, oh benedico
- Al mio lungo dolor che mi fe' degno
- Di pesar sugli eventi. Io non intendo
- Che al nome di Savoia e all'interezza
- Del cresciuto dominio. Vi sovvenga
- Che Francia con geloso occhio sogguarda
- Questo d'inviolate Alpi confine;
- Che la valle d'Aosta un dì fu terra
- Di Borgogna, e che Nizza ancor fa sangue
- Pei ceppi degli Angiò. Dell'interregno
- Francia si gioverà: fin d'ora tende
- La sua rete d'insidie e...
- Amedeo
- Segui.
- Challant
- Il conte
- D'Armagnacco, congiunto della Casa
- Di Francia, con accorte arti circonda...
- Amedeo
- La mia donna... e per certo ella non regge
- A eterna vedovanza...
- Challant
- E se un francese
- È preposto allo Stato, il figlio vostro
- Non sale al trono.
- Amedeo
- Il ceppo dei Borboni
- Ci dà pur mali rami!...
- Challant
- In man di Bona
- Saldo è l'impero.
- Amedeo
- E crudele. Il mio sogno
- Di più mite governo...
- Challant
- Adulto, il figlio
- Saprà compirlo.
- Amedeo
- E frattanto...
- Challant
- Non dura
- L'opra dei tristi.
- Amedeo
- Con Bona risorge
- La baldanza feudal...
- Challant
- Cadde per forza
- D'eventi, non per voi.
- Amedeo
- Pur...
- Challant
- Mi rimorde
- Di avversarvi così. Date riposo
- Alla mente agitata... a miglior tempo...
- Amedeo
- È finita, Challant; la mia giornata
- Non ha domani; la mente non crea
- Quanto pensammo. Già sento lo prime
- Trafitture del mal che mi ritorna.
- Or or, mentre parlavi, al mio cervello
- Mordeva il tarlo.
- Challant
- Oh! Dio!
- Amedeo
- Lasciami forte:
- Tanto a far mi rimane!...
- Challant
- Io chiamo Luca.
- Amedeo
- Ma il Granvilla con lui. Va.