Il Conte Rosso/Atto secondo/Scena terza

Atto secondo

Scena terza

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Amedeo, Challant.


Amedeo
Quel villano ha più core che un barone.
Tu l'uccidevi, s'io non ero... e avrebbe
Recato seco il suo torto giudizio.
Meglio che viva e si ricreda. Eppure
Le nostre donne han poca fama.
Challant
Sono
Pronti al sospetto, i villani.
Amedeo
Ei credea
Di parlar teco, Ilario. Oh non turbarti!
Il periglio svanito è una chimera.
Il fatto solo esiste al mondo. E poi
Oggi mi ride nel core la gioia
Della mèta vicina, e son fidente
Al pari di un fanciullo. La mia bruna
Monacale Ripaglia è lungi, e gli anni
Giovanili mi squillano all'orecchio
Festose note di cacce e tornei.
Dal giorno di Borburga io più non vidi
Così limpido cielo.
Challant
Io sarò lieto
Domani.
Amedeo
Lascia le paure. Il dubbio
Si genera nell'ombra e a noi risplende
Il sol di Maggio. Oh veramente questo
Bel Canavese è una terra d'incanti!
Estrema balza dell'Alpi, preludia
Con degni accordi al magico concento
Dell'itale bellezze, e non ha voce
Che non sia di tripudio e di speranza.
Qui il sole innamorato indugia in lunghi
Crepuscoli l'occaso, e impaziente,
Quand'è ancor negro il pian, le immacolate
Cime col mattinal bacio saluta.
Vo' far di questa terra un paradiso
Dove l'ordin civile e la nativa
Beltà concordi fioriscano. Io sento
Che tutto posso, osando, ed ogni cosa
Mi segue a norma del voler. Ci parve
Ardua impresa raccogliere i baroni,
E si raccolgon per se stessi. Inerme
Contr'essi armati, temetti scemato
Il sovrano potere, ed essi inermi
Convengon qui dove armato li attendo
E mi fornisce l'armi quell'impronto
Fanciul, per poco non onta e rovina
Della mia causa. Avessi il talismano
Che avvera ogni desìo, non potrei farmi
Più docili gli eventi.
Challant
E ci sta intorno
Tanto squallore! Or ora entrai le stanze
A terreno. Che aspetto desolato!
Pendono ai muri a brandelli i tappeti;
I mobili, sconnessi e scassinati,
Coi frantumi del gaio vasellame
Ingombrano la stanza ove si levano
Come un'onda agitata le divelte
Assi del pavimento; e dappertutto
Osceni motti e segni ed immondezze
Pan vile insulto alla vinta dimora.
Amedeo
Inatteso spettacolo ai tornanti
Baroni. Appena discacciato il sire
Ben cerc âr nuove imprese i rivoltosi
Lasciando intatta la rocca; le genti
Baronali ben serrano in val d'Orco
La temuta ciurmaglia; ma i baroni
Non contaron le donne ed i fanciulli.
Dove or terranno congrèga?
Challant
Ridete?
Ridete?
Amedeo
Imparo la vita. Se un giorno
Mi piegassi a tiranno, ecco un ricordo
Da fiaccarmi l'ardire.
Challant
E se la furia
Popolar vi soverchia, e l'attizzato
Incendio in voi si volge?
Amedeo
Io non attizzo
Ma governo l'incendio.