Il Conte Rosso/Atto primo/Scena settima
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Bona, Amedeo.
- Bona
- L'ambasciata è pura
- Fola; né mando messaggi a Edoardo,
- Né stimo il conte di Challant valente
- Più che altri di mia Corte.
- Amedeo
- Io ne son lieto.
- Bona
- Ma ho chiarito così quanto mi stava
- Dubbio in mente.
- Amedeo
- Cioè?
- Bona
- Che son costretta
- A guardarmi da voi.
- Amedeo
- Io sarei dunque
- Il mio proprio nemico, poiché troppo
- So che all'utile mio solo intendete.
- Allo squagliar delle nevi l'orsatto
- Sale all'alte foreste confinanti
- Colle ghiacciaie, e perché il conte Ibleto
- È maestro allo spiedo, lo richiesi
- Per averlo compagno ad una caccia.
- Ecco il mistero. Ma, dacché veniste
- In sospetto, mi duol che tuttavia
- Non vi bisogni di lui; sarei pronto
- A farvene rinunzia.
- Bona
- Ed io l'accetto
- Con quel cor che l'offrite.
- Amedeo
- L'ambasciata,
- Diceste, è pura fola.
- Bona
- È vero.
- Amedeo
- D'uopo
- Non v'è del conte.
- Bona
- Che importa?
- Amedeo
- Privarmi
- D'un sollazzo, perché?
- Bona
- Per guadagnarvi
- Un'altra volta la mia fede.
- Amedeo
- In vero
- La togliete per nulla e la ridate
- A poco prezzo.
- Bona
- Mi basta.
- Amedeo
- Mostratemi
- Che vi bisogna di Challant.
- Bona
- Lo voglio
- Da voi disgiunto.
- Amedeo
- Non cedo a capricci.
- Bona
- Ed a comandi?
- Amedeo
- Madonna, io mi chiamo
- Il conte di Savoia.
- Bona
- Ah! Ti palesi!
- Sei tu già così forte da sfidarmi
- Apertamente? Il nibbio ha fatto l'ali
- E si misura coll'aquila? Torna
- Al tuo piccolo nido: hai pochi artigli
- E poco volo... non mi fai paura.
- Io lo sapevo, che t'avrei trovato
- Nel buon momento. Tu varcasti il segno
- Colla troppa umiltà; sei così inetto
- Che non sapesti fingerti più inetto
- Che non sei. Tu incoraggi i rivoltosi,
- Sian villani o baroni, e intendi a farti
- Della scontenta plebaglia sovrano.
- Perciò carezzi Ardòn, perciò non curi
- Del tuo congiunto il vescovo Edoardo
- E quasi irridi a San Martino; e quando
- Il tuo fido Challant, con tracotanti
- Parole in me, tua madre e tua signora,
- Infellonisce gittando la spada,
- Tu quella spada raccogli, e lo franchi
- E lo eleggi a compagno. Or bada. Io sono
- Ferma nel mio voler, nella mia somma
- Potestà, come i re di cui discendo
- Sul bel trono di Francia. Il Conte Verde,
- Tuo padre e mio marito, mi commise
- Di reggere lo Stato...
- Amedeo
- Non svegliate
- La paterna memoria: a tutti è noto
- Di che astuti raggiri...
- Bona
- Il tuo meschino
- Senno e la pervicacia, ecco il raggiro.
- Non ti armar di calunnie, e se tuo padre
- Vergognava di te, te stesso accusa.
- Malo vassallo e peggiore sovrano
- Tu sei, qual fosti; invan cerco una sola
- Signoresca virtù nella tua vita.
- Finto, credulo, pigro, insidioso,
- Plebeiamente famigliare ai fiacchi,
- Ringhioso ai forti, mal dài e mal tieni.
- Che se gl'Inglesi vincesti in torneo,
- Non levarti a superbia: io con un solo
- Muover di ciglio t'anniento, e non resta
- Di te che un'onta pel sabaudo nome.
- Amedeo
- È mia madre che parla! Il più feroce
- Uom della terra, immaginando eccessi
- Contro natura, non direbbe mai
- Che qui siam madre e figlio. Se vivessi
- Mill'anni e in quei mill'anni, ora per ora
- Supplicandolo al cielo, raccogliessi
- Tutte le forze del cor per l'oblìo,
- Non mi potrei scordar queste parole
- Orribilmente crudeli. E pur sono
- Il vostro figlio, il vostro unico figlio,
- E mi avete concetto nell'amore
- E nutrito di voi, e vi fui sempre
- Ossequioso, sommesso, non dico
- Amoroso, noi dico... amore è frutto
- D'amore: ma voi stessa lo sentite,
- Se non m'aveste sempre ripudiato,
- Che immensa tenerezza io vi avrei resa.
- Non vi ricorda il giorno quando sposa
- Al più gagliardo fior di cortesia
- La prima volta salutaste i gravi
- Colli della Savoia? Era mio padre
- Giovine come or sono; io lo somiglio
- Al viso, alla persona ed alla voce.
- Mi fu posto all'altar lo stesso nome,
- E vesto l'armi ch'ei vestiva, e splende
- La stessa croce sul mio petto! Oh, dite,
- Nulla, nulla vi parlò? I cavi muri
- D'Altacomba l'han tutto seppellito,
- Quei che amaste e vi amò? Non vi rimane
- Nulla di lui nel figlio? E questo nome,
- Questo bel nome di Savoia, orgoglio
- Dei vostri giovanili anni e speranza,
- V'è odioso così che lo vogliate
- Vituperare nel solo in cui scende
- Per diritto lignaggio, e che si vanta
- Alteramente di portarlo degno?
- Bona
- È ver, ti offesi, perdona! Io fui sempre
- Violenta così, ma tu risvegli
- Mille acuti rimorsi nel mio core.
- Non ho tempra cortese, e pur la madre
- Ti vive ancora in me; questa gelosa
- Soverchia vigilanza te lo prova.
- Io son stanca di cure, e non desìo
- Che rifugiarmi nella consueta
- Quiete della casa. Vuoi tu porti
- Nel luogo mio? Triste cosa è il comando!
- Lo ambii ne' miei begli anni, non lo nego,
- E nella mente del padre ti nocqui
- Forse per ottenerlo; in me scorrea
- L'imperioso sangue dei Borboni.
- Or lo sostengo per te solo, intenta
- Ad alleviarne la tua giovinezza.
- E in questi giorni procellosi, quando
- È buon governo l'essere crudele,
- Io mi faccio severa per lasciarti
- Fama di mite!... Non t'arrendi ancora?
- Se non so carezzar colla parola,
- Devi pure sentir quanto mi costi
- L'umiliarmi così. Ho profferita
- Oggi la prima volta da che vivo
- La parola perdono: mai nol chiesi
- E mai non lo concessi... e te lo chiedo.
- Amedeo
- Scordiam, madre, quest'ora.
- Bona
- E più non torni,
- E sia principio fra noi di scambievole
- Fiducia.
- Amedeo
- Iddio lo voglia.
- Bona
carezzevole e quasi abbracciandolo.
- Ove disegni
- Di andarne con Challant?
- Amedeo
- Già ve lo dissi.
- Bona
- Rimani, in segno di pace.
- Amedeo
- Non posso.
- Bona
- Challant non merta la tua fede.
- Amedeo
- E l'uomo
- Più leal della terra.
- Bona
- Anche ai mariti?
- Amedeo
- Chiedetene le mogli.
- Bona
- Sei più finto
- Di me! Dove tu volga avrò ben modo
- Di saperlo.
- Amedeo
- Alla caccia; ma, badate,
- Non mi crescete segugi: talora
- Il colpo falla la fiera, e si volge
- Alla muta.
- Bona
- Io son dunque vilipesa...?
- Amedeo
- Madre, pel nome che porto, vi giuro
- Che non vi offendo.
- Bona
- E parti?
- Amedeo
- A notte.
- Bona
- Alcuno,
- Olà!
Entra il Valletto.
- Amedeo
al Valletto.
- Dirai che non chiudan le porte,
- Che non levino i ponti, che s'addoppi
- La guardia della notte e niun riceva
- Ordini che da me. Va... Attendi. È scuro:
- Rischiarami la via, ch'io guidi a cena
- La mia diletta madre e mia signora.
FINE DEL PRIMO ATTO.