Il Catilinario/XLV
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Traduzione dal latino di Bartolomeo da San Concordio (XIV secolo)
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CAPITOLO XLVI.
Come Catilina ordinò tue schiere.
Dette queste cose, poco stando1 fece sonare le trombette e gli altri stromenti, e ordinò sue schiere, e recò al piano. Poi levò via li cavalli di ciascuno, acciocchè li cavalieri agguagliati nel pericolo avessono più disperato animo, non sperando fuga, e anche gli pedoni ne prendessono ardire: e egli medesimo a piede pose e allogò l’oste secondo il luogo e secondo la gente. Chè siccome era la pianura fra monti, ch’erano da parte sinistra, e l’aspra ripa dalla parte destra, Catilina pose a fronte otto coorti; e gli altri allogò e strinse a retroguardia. E prese di loro tutti eletti centurioni (a)2, e anche de’ militi minori ciascuno ottimo e bene armato; e posegli tutti nella prima schiera. G. Manlio comandò che stesse e avesse cura della parte destra; un altro, dello Fiesulano, della sinistra. Egli co’ liberati di servitude, e altri, lavoratori di terra, stette nel mezzo allato alla bandiera dell’aguglia3, la quale si dicea che Gajo Mario nella guerra cimbrica (b)4 aveva avuta.
Note
- ↑ poco stando, cioè poco stante. Vedi alla pag. 32 la nota 12.
- ↑ (cioè capitani di cento)
- ↑ allato alla bandiera dell’aguglia) Il testo latino ha: propter aquilam adsistit: ed aguglia si disse anticamente per aquila; che qui sta per quell’impresa ch’era nelle insegne de’ Romani.
- ↑ (cioè contra i Tedeschi).