Il Catilinario/XLIII
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Traduzione dal latino di Bartolomeo da San Concordio (XIV secolo)
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CAPITOLO XLIII.
Della gente ch'era con Catilina; e come contra lui venne Quinto Metello e Antonio.
Mentre queste cose si faceano a Roma, Catilina di tutta sua gente, la quale egli avea menato, e che Manlio avea avuta, ordinò due legioni, ordinando e compiendo le coorti del numero de’ militi (b)1. E appresso, secondo che ciascuno era venuto di sua volontà nell’oste o di suoi compagni, li distribuì per le legioni igualmente; e in breve spazio le compiette, conciossiacosachè dal principio non avesse più che du’ millia uomini2. Ma di tutta sua gente quasi la quarta parte era bene e compiutamente armata; gli altri erano armati com’era lor venuto fatto: portavano ronconi3, o lance, o pertiche bene aguzzate. E, poich’Antonio con l’oste sua si venia approssimando contra Catilina, allora Catilina prese il viaggio della montagna: e ora andava con sua gente verso Gallia, ora verso Roma. Guardava di non dare alli nimici luogo nè acconcio a combattere4, sperando che in quelli giorni gli verrebbe gran gente, se a
ma Lentulo avesse compiuto suo intendimento cominciato. E in questo tempo rifiutava egli gli servi, de’ quali al cominciamento grande moltitudine veniano a lui: e ciò faceva essendo assai fornito e potente per l’ajutorio della congiurazione, ed anche perocchè gli parea che fosse disconvenevole e contra sua ragione s’egli il fatto de’ cittadini avesse accomunato con gli fuggitivi servi. Ma, poichè nell’oste venne il messaggio che a Roma era stata manifestata la congiurazione, e come Lentulo e Cetego e gli altri detti di sopra erano stati guasti, molti di quegli, ch’erano venuti alla battaglia per isperanza di rapire, o per voglia o studio di novità, si partirono da lui; gli altri menò Catilina per aspri monti e per grandi vie5 nel contado di Pistoja per intendimento di fuggire in Gallia occultamente e per segreta via. Ma Quinto Metello Celere, il quale era con tre legioni nella Marca, conoscendo a che era condotto Catilina, pensò di lui quello ch’avea pensato Catilina medesimo; e, poich’egli ebbe saputa la via, che tenere dovea6, da’ fuggiti da lui, tostamente mosse sua oste, e puosesi alla valle7, onde convenia che discendesse andando verso Gallia. Antonio medesimo non era molto di lungi apparecchiato con assai gente a perseguitare nel piano li Catilinarii a fuga disposti.
Note
- ↑ (ed era detta coorte di cinquecento uomini tra a cavallo e a piede)
- ↑ du’ millia, modo antico da non usare, è lo stesso che dumila o duemila.
- ↑ roncone è strumento rusticale di ferro, maggiore della ronca, e senz’asta.
- ↑ guardava di non dare alli nimici luogo nè acconcio a combattere) Acconcio qui è sostantivo, e vale destro, opportunità; e luogo è pure adoperato nella medesima significazione.
- ↑ Qui vie sia chiaramente per viaggi, avendo il latino magnis itineribus: e questo esempio potrebbe aggiungersi agli altri del Vocabolario, i quali sono men proprii.
- ↑ la via che tenere dovea) Tenere via vale tener cammino, andare per una via, camminare. Non vogliamo tralasciar di avvertire che tener via si usa anche figuratamente per tener modo, prendere i mezzi necessarii e adattati a far qualche cosa. Così il Boccaccio nella nov. 30: Cominciò ec, a pensar che via e che modo egli dovesse con lei tenere.
- ↑ e puosesi alla valle) Puose è maniera aulica del preterito del verbo porre; ed oggi si ha a dire pose.
ro che dal pretore erano stati condannati a morte: il che il nostro Frate ha tradotto col vocabolo generale italiano soprastante, che dicesi generalmente di chi abbia soprastanza su chicchessia.