Il Catilinario/XIX
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Traduzione dal latino di Bartolomeo da San Concordio (XIV secolo)
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CAPITOLO XIX.
Come Catilina si studiava contra Cicerone, il quale si sapea ben guardare.
Queste cose avendo Catilina così disposte, niente meno l’anno vegnente desiderava e domandava il consolato, sperando che, s’egli fosse fatto consolo, egli avrebbe leggermente fatto d’Antonio secondo la sua volontà1. Nè però in questo mezzo stava niente in pace, ma in tutti i modi ordinava2 come per alcuno tradimento fosse morto Cicerone. Bene è vero che a guardarsi Cicerone non gli mancava di sapere, degl’ingegni e delle astuzie3 secondo ch’era mestiere: onde al principio di suo consolato, promettendo molte cose a Fulvia, avea fatto che Quinto Curio, che è detto di sopra, gli manifestasse li consigli di Catilina. Anche Antonio suo compagno, promettendogli la signoria d’una provincia, sospinse e recò a ciò, che egli non sentisse, nè facesse contra la repubblica4. Anche Antonio a suo luogo sì avea guardie occulte d’amici e sergenti assai5.
Note
- ↑ avrebbe fatto d’Antonio secondo la sua volontà) Fare di uno, o di alcuna cosa, vale disporne
- ↑ ordinare qui sta per macchinare, come altre volte è stato pure adoperato dal nostro autore, e da noi avvertito.
- ↑ non gli mancava di sapere, degli ingegni e delle astuzie, cioè non gli mancava sapere, ingegni e astuzie, essendo qui la particella di adoperata quasi come per ripieno; e per ingegni si vuole intendere inganni, frodi.
- ↑ nè facesse contra la repubblica) Far contro la repubblica, cioè operar contro la repubblica e a suo danno: e questo esempio sarebbe da aggiungere al vocabolario, che ne manca.
- ↑ guardie occulte d’amici e sergenti assai) Sergente qui sta per satellite